Londra - Sono passati ormai più di 3 anni e mezzo da quando, il 30 settembre 2016, la Sonda Rosetta inviò le ultime immagini del nucleo bilobato della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko e ancora i dati di questa missione forniscono informazioni in grado di stupire. La prestigiosa rivista scientifica internazionale PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America) ha recentemente pubblicato un articolo dal titolo “Global-scale brittle plastic rheology at the cometesimals merging of comet 67P/Churyumov-Gerasimenko”, in cui si descrive uno studio che ha esplorato le proprietà meccaniche dei materiali che costituiscono le comete. Il nuovo studio pubblicato su PNAS si basa sulla dettagliata ricostruzione tridimensionale di questi strati portata a termine da Marco Franceschi, ricercatore in servizio presso il Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università di Trieste e da un gruppo di ricercatori dell’Università di Padova che con altri scienziati italiani e stranieri dal 2014 è uno dei team di riferimento per lo studio di superfici cometarie e l’analisi delle immagini della sonda Rosetta. (9colonne)
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