Milano - Uno studio condotto su un campione di 4532 uomini nella Regione Veneto ha messo in evidenza che i pazienti in cura per il cancro alla prostata con terapie di deprivazione androgenica (ADT) hanno meno probabilità di essere infettati dal coronavirus e, qualora fossero infettati, il decorso della malattia risulta meno grave. Gli autori dello studio, pubblicato sull’importante rivista scientifica Annals of Oncology, affermano che i loro risultati suggeriscono che la deprivazione di androgeni sembra proteggere gli uomini dall’infezione COVID-19. Lo studio, partito dall’intuizione del professor Andrea Alimonti, Principal Investigator dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM) di Padova e professore ordinario di Farmacologia del Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova, e del professor Francesco Pagano, presidente della Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata Onlus (di cui il VIMM è braccio operativo), è stato condotto sui dati aggiornati al primo aprile 2020 della popolazione maschile in Veneto. (9colonne)
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