Milano - Uno studio appena pubblicato su Nature getta nuova luce sulla funzione delle trabecole del cuore, finora rimasta poco chiara. Una loro anomala costituzione appare infatti collegata al rischio di sviluppo di malattie cardiovascolari. Ma cosa sono e a cosa servono questi elementi anatomici? Le trabecole rivestono l’interno delle camere ventricolari del cuore umano adulto con una complessa rete di sottili strutture muscolari cilindriche. Gli anatomisti (tra i quali Leonardo) descrissero le trabecole cardiache sin dal XV secolo e ne ipotizzarono diverse funzioni, ma senza mai dimostrare la ragione della loro presenza o la loro funzione esatta. È noto che la formazione delle trabecole risale alle fasi dello sviluppo embriologico del cuore e si ritiene sia essenziale per la crescita del cuore fetale. Via via che il cuore matura la presenza delle trabecole diminuisce, senza scomparire del tutto. Esse infatti costituiscono una percentuale non trascurabile (12-17%) della massa cardiaca del cuore umano adulto. Perché? La risposta arriva grazie al lavoro di ricerca di un gruppo internazionale e multidisciplinare composto da ricercatori in cardiologia, genetica, biologia, bioinformatica e informatica, nonché dal team di ingegneria biomedica, guidato dalla Prof. Maria Laura Costantino, del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano. Lo studio dà prova convincente che le trabecole non sono semplicemente caratteristiche residuali dello sviluppo, ma sono determinanti nella prestazione cardiaca dei cuori adulti, tanto che è stata individuata una relazione causale tra morfologia trabecolare e rischio di malattie cardiovascolari. (9colonne)
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