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direttore Paolo Pagliaro

CONTE: PER LA SCUOLA
UN NUOVO INIZIO

“Abbiamo lavorato intensamente in vista della riapertura delle scuole, del ritorno in classe dei nostri ragazzi. Quest'anno avverrà in un contesto nuovo e anche non facile, che sfiderà tutto il sistema Italia". Lo afferma il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa sulla scuola a Palazzo Chigi. "Grazie a questo lavoro preparatorio che abbiamo fatto l'anno scolastico ricomincerà e ricomincerà regolarmente a partire dal 14 settembre, anche se alcune Regioni nella loro discrezionalità e autonomia hanno scelto di posticipare questa riapertura. Ci sarà qualche cambiamento, qualche nuova regola si aggiungerà rispetto a quelle consuete". "Un rientro in classe e un rientro in piena sicurezza sono, sono stati e saranno gli obiettivi prioritari di questo governo" sottolinea il premier, secondo cui “per ripartire e ripartire bene occorrerà uno sforzo collettivo, non ci dobbiamo nascondere che ci potranno essere delle difficoltà, bisognerà affrontare anche qualche disagio, ma ce ne sono stati ogni anno”. "Mettiamo già in conto che ci saranno nuovi contagi a scuola, abbiamo però predisposto linee guida, regole, un prontuario per affrontare queste difficoltà. È uno scenario inevitabile, non dobbiamo lasciarci sopraffare dalle preoccupazioni" ribadisce Conte, che poi aggiunge: "Nessuno di noi ha la bacchetta magica ma di una cosa le famiglie italiane non devono dubitare: abbiamo fatto il massimo per dare ai nostri ragazzi il massimo e per regalare alla scuola un nuovo inizio. Questa per la scuola è una grande opportunità: ricomincia con più spazi, più docenti e meno alunni in classe grazie a un investimento pari a 7 miliardi da gennaio ad oggi”. "Ogni anno – ricorda il premier - la scuola riparte tra mille polemiche, disagi, ritardi, carenze accumulate da decenni, quest'anno si aggiungono le difficoltà causate dal Covid che complicheranno inevitabilmente la gestione di una delle macchine più complesse, di uno dei laboratori più interessanti del nostro paese. Oltre 10 mln di persone si rimetteranno in moto e noi dobbiamo conciliare sicurezza ed efficienza". "Questo - aggiunge - comporterà uno sforzo ulteriore da parte di tutti, nessuno escluso, governo in primis, ma anche degli stessi studenti, dirigenti, personale scolastico e delle famiglie". Tra le misure il presidente del Consiglio ricorda un orario scaglionato per evitare assembramenti, deciso dai dirigenti scolastici e la consegna di 11 milioni di mascherine chirurgiche gratuite al giorno per studenti e personale, nonché il reperimento in due mesi di 2,5 milioni di banchi nuovi. "Sulla scuola stiamo facendo quello che non si è mai fatto in tanti anni, penso ad esempio al piano assunzioni del personale docente, un piano organico, sistematico che arriverà sino immettere in ruolo 160 mila nuovi docenti" rivendica Conte, che aggiunge: "Abbiamo inoltre predisposto l'assunzione a tempo determinato di ben 70 mila docenti e personale Ata per gestire questo periodo di emergenza. Abbiamo investito ben 2 miliardi nell'edilizia scolastica, abbiamo impresso una accelerazione formidabile per la digitalizzazione delle strutture scolastiche e dell'attività didattica, abbiamo voluto usare queste cospicue risorse per proiettare la scuola nel futuro. Questo per la scuola può essere un nuovo inizio in tutti i sensi, non dobbiamo accontentarci di tornare a una normalità che non ci soddisfa pienamente". “Possiamo investire in prospettiva grazie al recovery fund, alcuni progetti riguarderanno la scuola – sottolinea il premier - Non vogliamo più classi pollaio ma aprire i cantieri anche con le risorse finanziarie europee per scuole nuove e digitalizzate, vogliamo una scuola ravvivata, ma per questo serve uno sforzo di tutti".

 

AZZOLINA. "Di una cosa siamo certi. Che è stato giusto chiudere le scuole e che è necessario e doveroso riaprirle adesso. Oggi siamo più preparati, il quadro è diverso ed è un imperativo morale restituire agli studenti e alle famiglie un pezzo di normalità, un pezzo di speranza e un pezzo di futuro" afferma invece la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che assicura: "A scuola ci sono delle regole, ci sono delle misure sanitarie ma ci sono anche adulti preparati: nell'orario giornaliero di uno studente la scuola forse rappresenta veramente il luogo meno rischioso".  Il ministro inoltre precisa: "A giugno avevamo circa un 15% di criticità, quindi erano circa un milione gli studenti che rispettando il metro di distanza previsto dal Cts non avevano un'aula. Abbiamo fatto un lavoro enorme questa estate e rispetto a quel metro di distanziamento oggi non abbiamo un milione di studenti senza un'aula nella quale il distanziamento è prescritto ma sono circa 50 mila. Non significa che non andranno a scuola, andranno a scuola per questo inizio di anno scolastico senza il metro di distanziamento mettendo la mascherina ma queste sono situazioni residuali che stimo risolvendo".

 

SPERANZA E DE MICHELI. "L'Italia è un grande Paese e lo ha dimostrato, ed io sono convinto che lo sarà anche in questo altro passaggio che è la riapertura della scuola" sostiene il ministro della Salute Roberto Speranza, mentre il ministro dei Trasporti Paola De Micheli spiega che per il trasporto pubblico locale “ci sarà l’obbligo della mascherina chirurgica, il massimo del riempimento all'80% e una riduzione dei posti in piedi”, inoltre sui bus dovranno esserci distributori di disinfettante e il personale avrà l’obbligo di verificare che la mascherina venga indossata. Il primo giorno di scuola è alle porte, ma rispondendo a una domanda Conte assicura che non ci saranno sconquassi nel governo: "All'orizzonte non mi aspetto nulla. Cosa aspetta che il 15 ci riuniamo per valutare un rimpasto? La risposta è no".  (Roc – 9 set)               

 

 

 

 

 

 

 

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