Parigi - Tanti i disegnatori ed illustratori italiani che si allontanano dall'Italia per dare spazio al proprio talento. Proprio come scienziati e ricercatori che, dopo essersi formati in Italia, non trovano le giuste occasioni professionali e guardano all' estero. Spesso con successo. La “fuga dei pennelli” - spiega oggi La Provincia Pavese - è da noi un fenomeno significativo: occasione per parlarne è stata la XX Settimana della lingua italiana nel mondo promossa dalla Farnesina, che si è conclusa ieri, dedicata quest' anno ai fumetti e alle illustrazioni. “Con 'fuga di pennellì - afferma Luigi Vignali, direttore generale per gli italiani all' estero e le politiche migratorie del MAECI - intendo un fenomeno che coinvolge tanti disegnatori e illustratori italiani, ma anche pittori e grafici, scultori e fotografi, artisti del visivo in generale, troppo spesso costretti a recarsi all' estero per trovare le giuste occasioni che ne valorizzino pienamente le capacità, le potenzialità, in una parola il talento. Nel settore dei fumetti, sempre più artisti si trasferiscono all' estero, soprattutto in Paesi come il Belgio e la Francia, o negli Stati Uniti, con il grosso bacino di attrazione rappresentato dagli Studios, o ancora in Germania, per esempio sulla scena artistica berlinese, ma anche nei mercati emergenti del fumetto, come Cina, Corea, India e Brasile”. (9colonne)
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