Bruxelles - Uno dei simboli del made in Italy nasce a Spinetta Marengo, una frazione del comune di Alessandria, negli anni venti, culla dell'attività artigianale di Giovanni Garlando, che comprendeva i più svariati articoli in legno: dalle botti per il vino ai flauti e via dicendo. Con una simile vocazione, la famiglia Garlando è stata tra le prime a produrre tavoli da calciobalilla a partire dal 1950 quando è stato realizzato il primo di una lunghissima serie, che ha portato l'azienda a diventare il leader mondiale del settore. Il 90% del fatturato è generato dalle esportazioni e ad oggi conta una settantina di rivenditori ufficiali in oltre 40 paesi dei cinque continenti ed è cliente di grandi aziende come San Pellegrino, Sony, Allianz al Bayem Monaco e Hewlett Packard che hanno acquistato centinaia di biliardini "personalizzati" con i loro colori aziendali e i marchi. L'azienda ha la sede a Pozzolo Formigaro nell'alessandrino, ed è attiva nel settore dei tavoli da gioco professionali (calciobalilla, biliardi e tavoli da ping pong) e di prodotti per il gioco e lo sport, tanto che nel 2010 ha stretto accordi con Cisalfa e Intersport, due grandi network di negozi di articoli sportivi, il primo con circa 160 punti vendita e il secondo con oltre 465 associati. L'idea del "calcio da tavolo" viene in Europa a molti ma l'Italia è la prima che avvia la produzione grazie al marsigliese Marcel Zosso che incontra Garlando e gli propone di mettersi in affari producendo i calciobalilla che tutti conosciamo. Un paio d'anni prima di venire in Italia Zosso aveva anche provato a costruire qualche prototipo nel sud della Francia con un certo successo, ma scontando la mancanza dell'expertise richiesta per lavorare il legno a un buon livello. Renato Garlando, alla guida della falegnameria ereditata dal padre Giovanni, intuisce subito le potenzialità della proposta e una stretta di mano, quasi per gioco, segna l'inizio di una collaborazione destinata a fare epoca nella storia tanto dello sport che della convivialità. (9colonne)
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