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EXPORT: PARMIGIANO REGGIANO “IMMUNE” AL COVID

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EXPORT: PARMIGIANO REGGIANO “IMMUNE” AL COVID

New York - Il "re dei formaggi" emblema del made in Italy “immune” al Covid-19. Il 2020, malgrado lo scoppio della pandemia, è stato infatti un anno record per le aziende del consorzio che producono la DOP Parmigiano Reggiano, cresciuta complessivamente dell'4,9% rispetto all’anno precedente. I 3,94 milioni di forme (circa 160 mila tonnellate) prodotte nel 2020 rappresentano il livello più elevato nella storia del Parmigiano Reggiano. Un giro d’affari al consumo pari a 2,35 miliardi di euro per la denominazione di origine protetta che si proietta sempre più verso l’estero: una valvola di sfogo per una produzione in continua espansione che ha bisogno di nuovi spazi di mercato. Il mercato del “re dei formaggi” sta diventando sempre più internazionale, consacrandolo come il prodotto DOP di maggior valore nel mondo. La quota export è pari al 44% (+10,7% di crescita a volume rispetto all’anno precedente). Gli Stati Uniti sono il primo mercato (20% dell’export totale), seguito da Francia (19%), Germania (18%), Regno Unito (13%) e Canada (5%). Nei mercati più importanti, le performance migliori sono state registrate nel Regno Unito (+21,8%), in Germania (+14,8%) e in Francia (+4,2%). Crescono anche gli Stati Uniti (+1,9%) e il Canada (+36,8%), così come i nuovi mercati: Australia (+85,4%), Area del Golfo (+62,3%) e Cina (+8%). L’Italia – che rappresenta il 56% del mercato – ha registrato un incremento dei volumi di vendita pari al 7,9%. La GDA è sempre il primo canale distributivo (61%), seguito da normal trade (13%), vendite dirette (12%), e industria (4%). Il canale horeca rappresenta invece solo un 2% - presenta pertanto ampi margini di miglioramento - e ha subito un drastico calo dovuto alla chiusura dei ristoranti nel periodo della pandemia. Il restante 7% è distribuito negli altri canali di vendita. (9colonne) 


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