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RICERCA, DAL TARASSACO UN’ISPIRAZIONE PER L’INGEGNERIA

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RICERCA, DAL TARASSACO UN’ISPIRAZIONE PER L’INGEGNERIA

Londra - A primavera coprirà i prati con il giallo oro del suo fiore e con le foglie dalla forma dentellata. Il tarassaco, o dente di leone, è noto anche per i soffioni, che sono come piccole mongolfiere a bordo delle quali nel tempo della sfioritura i suoi semi si propagano lontano con la forza del vento. Apprezzato fin dall’antichità per le sue proprietà depurative, il Taraxacum officinale con il suo potere evocativo ha ispirato leggende e poesie. Ora, grazie a uno studio condotto all’Università di Trento, il tarassaco dà ispirazione anche all’ingegneria. Per la prima volta, infatti, è stata misurata in laboratorio la capacità dei soffioni immersi in acqua di immagazzinare aria. Una scoperta che apre la strada allo sviluppo di nuovi dispositivi e di soluzioni tecnologiche avanzate con possibili applicazioni, ad esempio, per garantire una respirazione ottimale durante immersioni subacque rapide. Lo studio è stato coordinato da Nicola Pugno, professore dell’Università di Trento e coordinatore del laboratorio sui materiali bio-ispirati (Laboratory of Bio-inspired, Bionic, Nano, Meta Materials & Mechanics) al Dipartimento di Ingegneria civile ambientale e meccanica dell’Ateneo. A darne risonanza scientifica internazionale è la rivista “Materials Today Bio”, giornale multidisciplinare focalizzato sull’incontro tra biologia, scienza dei materiali, chimica, fisica, ingegneria e medicina. (9colonne)


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