Londra - Un nuovo studio italiano pubblicato su “Nature Communications”, condotto da un team di ricercatori e ricercatrici Unimore e Holostem e guidato dal professor Michele De Luca di Unimore, chiarisce il ruolo della proteina FOXM1 nella regolazione delle cellule staminali della pelle, aprendo le porte a nuove applicazioni cliniche per malattie come l’epidermolisi bollosa. A svelarlo è lo studio pubblicato su “Nature Communications” e condotto da un team di ricerca italiano guidato dall’Università di Modena e Reggio Emilia al Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari” (CMR) e in Holostem Terapie Avanzate con la collaborazione del Dipartimento di Scienze della Vita e del Centro di Ricerche Genomiche dell’Ateneo, dell’Istituto di Ricerca Genetica e Biomedica del CNR e dell’Istituto Clinico Humanitas. I ricercatori, guidati da Michele De Luca, direttore del CMR, hanno visto che le cellule staminali epidermiche, necessarie per la rigenerazione della pelle e definite olocloni, continuano a potersi riprodurre grazie alla loro regolazione tramite la proteina FOXM1. Se questa proteina viene prodotta, le cellule continuano a mantenere il loro stato di cellule staminali, cioè la loro capacità di autorinnovarsi e di mantenere la integrità della pelle. Le evidenze raccolte permetteranno un migliore controllo del contenuto in cellule staminali nei lembi di pelle cresciuti in laboratorio, facilitando quindi lo sviluppo di terapie geniche e cellulari combinate per la cura di diverse forme di epidermolisi bollosa e altre malattie genetiche della pelle. (9colonne)
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