Heidelberg - Il proverbio dice “prima il dovere, poi il piacere” ma se ci divertiamo mentre giochiamo, le nostre successive abilità visive, motorie e di lettura miglioreranno. Questo quanto emerge da uno studio condotto da Sandro Franceschini, Sara Bertoni, Matteo Lulli, Telmo Pievani e Andrea Facoetti, ricercatori delle Università di Padova, dell’Insubria, di Bergamo e di Firenze, pubblicato sulla rivista “Journal of Cognitive Enhancement”. Il gioco è ritenuto essenziale nello sviluppo cognitivo e socio-emotivo di molti animali, compreso l’essere umano. Per questo, è spesso utilizzato nell’insegnamento e nei trattamenti riabilitativi. La ricerca ha approfondito cosa accade alle funzioni cognitive nei trenta minuti successivi all’attività svolta con alcuni videogiochi. La sperimentazione ha previsto un primo studio che ha coinvolto bambini delle scuole primarie con difficoltà motorie e di lettura, a cui è stato chiesto di giocare a due videogiochi più o meno dinamici. Il secondo studio ha coinvolto giovani adulti senza alcun disturbo, ai quali è stato chiesto di giocare con lo stesso videogioco d'azione proposto nel primo studio o un videogioco di combattimento per 20 minuti ciascuno in giorni diversi. Il risultato che emerge è che il divertimento indotto dal gioco ha un importante ruolo su molte delle nostre abilità cognitive, come la percezione visiva, le abilità motorie e l’abilità cognitiva per eccellenza della nostra specie, ovvero la lettura. Tutto ciò evidenzia l’importanza di strutturare i protocolli di intervento che vengono utilizzati in diversi contesti clinici, nei programmi di educazione e per la promozione della salute, considerando l’impatto che hanno le nostre emozioni sul funzionamento cognitivo. (9colonne)
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