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direttore Paolo Pagliaro

GREEN PASS, LA UE:
ALLARGARNE L’USO

“Ogni Paese ha una situazione epidemiologica diversa. Il certificato Covid è uno strumento europeo importante che assicura ai cittadini di riprendere il libero movimento in sicurezza nell'Ue. Se uno Stato membro decide di usare il certificato Covid in modo diverso a livello nazionale può farlo, ma la cosa fondamentale è che non sia discriminatorio. La situazione cambia molto velocemente e non ci possono essere regole provenienti da Bruxelles perché ogni Paese ha caratteristiche differenti. Ci sono reazioni contrarie non solo in Francia o in Italia ma anche in altri Stati membri. Non dobbiamo dimenticare che la popolazione è esausta da questa pandemia e incertezza. Servono prevedibilità e coordinamento”. Lo afferma la commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides in una intervista al Corriere della Sera in merito al green pass. “Il certificato Covid Ue è uno strumento comune molto importante – aggiunge -. Permette ai cittadini vaccinati completamente o con un test o guariti negli ultimi sei di muoversi nell'Ue: questo è un messaggio chiaro. Poi i Paesi possono decidere a livello nazionale di avere altri strumenti o pass. Ho sempre detto però che la cosa migliore è usare il certificato Covid dell'Ue il più ampiamente possibile, ma sono necessarie informazioni chiare sulle restrizioni imposte dagli Stati membri. I cittadini devono sapere in modo prevedibile quello che possono fare con il Covid pass”. E riguardo la situazione attuale sottolinea: “Abbiamo avuto tre mesi in cui il numero dei casi di Covid è diminuito e ora vediamo che sta tornando a crescere. Una delle ragioni è la diffusione rapida della variante Delta: gli ultimi dati diffusi lunedì dall'Ecdc (il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ndr) mostrano che oltre il 40% dei casi identificati nell'Ue sono dovuti alla variante Delta e la previsione è che entro fine agosto sarà la variante dominante. Siamo in una situazione molto fragile e seria, per questo ho fatto appello a tutti gli Stati membri affinché aumentino le vaccinazioni, perché è il modo migliore per combattere questa variante”. La Ue ha superato gli Usa nella somministrazione della prima dose. Ma ancora molte persone non vogliono vaccinarsi… “In alcuni Paesi Ue vediamo che è stato raggiunto un soffitto di vetro: quelli che volevano essere vaccinati sono stati vaccinati, ora bisogna trovare il modo di rompere questo soffitto. Nelle ultime tre settimane ho visitato diversi Paesi Ue per capire come sostenerli. Il problema più grande è la disinformazione, va combattuta a ogni livèlio. Bisogna aumentare la consapevolezza e dobbiamo spingere sui fatti e sulla scienza per convincere le persone ché vaccinarsi è la protezione migliore. Il tasso di vaccinazione cambia da Paese a Paese e all'interno di uno Stato: le campagne di vaccinazione devono tenere conto di queste differenze e basarsi sulla scienza. Così saremo credibili”. (21 LUG / red)

 

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