Losanna - Il cervello dei mammiferi continua a generare neuroni per tutta la vita, a partire da cellule staminali neurali, in due zone specifiche dette nicchie neurogeniche: il giro dentato dell’ippocampo e la zona subventricolare. Un team dell’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibbc) si è chiesto se vi fossero dei geni particolarmente coinvolti nel mantenimento della produzione di neuroni nell’anziano. I risultati sono pubblicati su “Frontiers in Cell and Developmental Biology”. A questo scopo i ricercatori hanno utilizzato un modello di invecchiamento in vivo, con ridotta produzione di cellule staminali e neuroni del giro dentato dell’ippocampo e conseguente riduzione della capacità mnemonica. “Attraverso un’analisi genomica, abbiamo identificato in questo modello i geni che erano riattivati dalla corsa volontaria, un potente stimolo della produzione di neuroni - spiega Felice Tirone, alla guida del team del Cnr-Ibbc -. Abbiamo osservato che l’alfa-sinucleina - gene la cui espressione è ridotta sia nell’invecchiamento fisiologico che nel nostro modello - è riportata ai livelli normali dalla corsa. Inoltre, se la sua ridotta espressione nel giro dentato invecchiato è aumentata artificialmente, le cellule staminali riprendono a produrre neuroni”. L’evidenza è quindi che l’alfa-sinucleina svolge un ruolo chiave nel mantenimento della produzione di neuroni nel cervello anziano. “È poi noto che nel caso di un eccesso dei livelli di alfa-sinucleina o quando la sua struttura è alterata, essa diventa responsabile di neurodegenerazione, in particolare nelle sinucleinopatie, fra cui ad esempio il morbo di Parkinson. Il nostro lavoro fa quindi luce sulla funzione fisiologica di questa molecola e la evidenzia come possibile target per terapie nell’anziano, preventive della neurodegenerazione”, conclude Laura Micheli, coordinatrice dello studio insieme a Tirone. (9colonne)
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