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RICERCA, LE EMISSIONI DI CO2 COME INDIZIO DELLE ERUZIONI ESPLOSIVE DEI VULCANI

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RICERCA, LE EMISSIONI DI CO2 COME INDIZIO DELLE ERUZIONI ESPLOSIVE DEI VULCANI

Washington - L’aumento della CO2 nelle emissioni può far prevedere un’eruzione violenta di un vulcano con un anticipo sino a tre mesi. È quanto emerge da una ricerca pubblicata su “Science Advances” alla quale ha partecipato l’Università di Pisa all’interno di un consorzio tutto italiano che comprende le università di Palermo, Firenze e Torino e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (sezioni di Napoli e Bologna). In particolare, lo studio ha analizzato la composizione e i flussi dei gas vulcanici a Stromboli grazie ad un sistema di monitoraggio finanziato dal Dipartimento della Protezione Civile Nazionale (DPC). I risultati dimostrano come il gas vulcanico, in particolare l’aumento della CO2, giochi un ruolo chiave nelle dinamiche esplosive, e che i periodi preparatori delle esplosioni sono caratterizzati da emissioni anomale di CO2, rilasciate dal magma ancora immagazzinato in profondità. “Le eruzioni vulcaniche sono fenomeni improvvisi, la cui dinamica è così rapida da sfuggire spesso al controllo preventivo pur rappresentando, come nel caso di Stromboli o Etna, un serio pericolo, sia per la presenza di aree abitate circostanti che per i turisti – spiega il professor Marco Pistolesi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa – l’utilizzo dei gas vulcanici, che abbiamo proposto in questo studio, apre così nuovi scenari per la loro possibile identificazione e previsione”. (9colonne)


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