Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Deflorian-Tagliarini
al Teatro Argentina

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Deflorian-Tagliarini <br> al Teatro Argentina

DEFLORIAN-TAGLIARINI, “AVREMO ANCORA L’OCCASIONE DI BALLARE INSIEME”

Dopo la performance Sovrimpressioni_ROMA Daria Deflorian e Antonio Tagliarini tornano in scena con lo spettacolo Avremo ancora l’occasione di ballare insieme -secondo capitolo del progetto liberamente ispirato al film Ginger e Fred di Federico Fellini- al Teatro Argentina dal 12 al 24 ottobre, prodotto da Associazione culturale A.D., Teatro di Roma-Teatro Nazionale, Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Metastasio Prato e presentato a Roma in corealizzazione con Romaeuropa Festival 2021. Punto di partenza una frase: «non credo che avremo ancora l’occasione di ballare insieme», che il personaggio di Amelia pronuncia alla fine di Ginger e Fred, e che Deflorian e Tagliarini ribaltano per dare vita a «una ballata dedicata agli artisti» spiegano, «al loro desiderio di essere un altro, alla loro determinazione a giocare per tutta la vita, al loro smascherarsi “intenzionalmente senza intenzione”, come ha detto Fellini parlando del lavoro dell’attore. L’anno di preparazione di questo lavoro è stato il secondo in cui, per via della pandemia, il mondo della cultura dal vivo non ha potuto di fatto svolgere il suo ruolo. Quando abbiamo riascoltato quel saluto malinconico non abbiamo potuto evitare di pensare anche a tutti noi. E di rilanciare un’occasione di incontro». Se in Sovrimpressioni_ROMA Deflorian e Tagliarini sono tornati in scena nei loro stessi panni, quelli del duo artistico che li ha fatti conoscere al pubblico, in questo nuovo spettacolo proseguono la loro ricerca sul filo rosso che unisce le generazioni. In scena una coppia di trentenni, una di quarantacinquenni, una di sessantenni, a rappresentare la stessa coppia nello scorrere degli anni. Avanti e indietro nel tempo, come nei sogni, così importanti per il grande regista. (PO / red)

Foto Andrea Pizzalis

AL TEATRO QUIRINO DI ROMA “LETIZIA VA ALLA GUERRA”

Torna in scena a Roma nell’ambito del Prologo di stagione del Teatro Quirino  (via delle  Vergini,7) dal 12 al 14 ottobre,  “Letizia va alla guerra: la suora, la sposa e la puttana”, spettacolo ideato e diretto da Adriano Evangelisti, con Agnese Fallongo e Tiziano Caputo. Tre grandi donne, due guerre mondiali, un sottile fil rouge ad unirle: uno stesso nome, un unico destino. “Letizia va alla guerra: la suora, la sposa e la puttana” è un racconto tragicomico di tenerezza e verità. Tre donne del popolo che, irrimediabilmente travolte dalla guerra nel loro quotidiano, si ritroveranno a sconvolgere le proprie vite e a compiere piccoli grandi atti di coraggio in nome dell’amore. La prima Letizia è una giovane sposa, partita dalla Sicilia per il fronte carnico durante la Prima Guerra Mondiale, nella speranza di ritrovare suo marito Michele.
La seconda Letizia, invece, è un’orfanella cresciuta a Littoria (Latina) dalle suore e riconosciuta dalla zia solo dopo aver raggiunto la maggiore età. Giungerà a Roma in concomitanza con l'entrata in guerra dell’Italia nel secondo conflitto mondiale. Infine Suor Letizia, un’anziana sorella dalle origini venete e dai modi bruschi che, presi i voti in tarda età, si rivelerà essere il sorprendente trait d’union dei destini di queste donne tanto lontane quanto unite. Sulla scena due soli attori, un uomo e una donna, daranno vita, senza distinzione di sesso, ad oltre dieci personaggi con l’intento di far vivere la “storia dei piccoli”. Letizia va alla guerra. La suora, la sposa e la puttana” è di Agnese Fallongo con Agnese Fallongo e Tiziano Caputo, uno spettacolo teatrale prodotto da Gitiesse Artisti Riuniti. Arrangiamento e accompagnamento musicale dal vivo Tiziano Caputo, ideazione e Regia Adriano Evangelisti. (PO / red)

AL NICCOLINI DI FIRENZE IN SCENA CANNAVACCIUOLO, PAOLO GRAZIOSI, FILIPPO TIMI

Tornano gli spettacoli al Teatro Niccolini (via Ricasoli, 3/5), il più antico di Firenze e uno dei più antichi d’Europa (le origini risalgono al 1650). Pino Strabioli, Gennaro Cannavacciuolo, Paolo Graziosi, Filippo Timi, Scimone e Sframeli, Ettore Bassi, Paolo Nanni, Carlo Cecchi, Giancarlo Cauteruccio sono solo alcuni protagonisti della stagione in programma da ottobre a dicembre. Il nuovo corso segna il ritorno di Roberto Toni, direttore artistico che ha firmato le migliori stagioni del Niccolini e che ha accolto l’invito del gruppo Polistampa di Mauro Pagliai, proprietario dell’edificio, a cui si deve il complesso progetto di ristrutturazione che ha restituito il teatro a nuova vita, nel 2016. Dopo l’inaugurazione lunedì 4 ottobre con “Sempre fiori mai un fioraio” di Pino Strabioli, fino a domenica 10 ottobre Gennaro Cannavacciuolo presenta il recital “Volare, concerto a Domenico Modugno”, un tributo a Mister Volare tra il dialettale e il brechtiano, tra momenti comici e melanconici, aspetti gioiosi ed evocazioni poetiche. “Primo amore” di Samuel Beckett è invece il «pezzo di pura felicità verbale, un campionario che si mescola con la confessione intima e con l'ironia spiazzante» che Paolo Graziosi porta al Niccolini da martedì 12 a giovedì 14 ottobre. Ancora Paolo Graziosi, da venerdì 15 a domenica 17 ottobre con “Fa male il teatro - Ma non le seppie coi piselli”, da Cechov a Campanile con… assaggio finale. Da lunedì 18 a giovedì 21 ottobre Filippo Timi e Lucia Mascino in scena con l’acclamato “Promenade de santé - Passeggiata di salute”, spettacolo “sulla malattia dell’amore”. (red)

AL TEATRO LE MASCHERE DI ROMA LO SPETTACOLO “CANAGLIE” 

Sarà in scena al Teatro Le Maschere di Roma (via Aurelio Saliceti 1/3)  fino al 10 ottobre, nella stagione serale “Parole Appassionate”, lo spettacolo Canaglie di Giulia Bartolini, con Giulia Trippetta, Grazia Capraro, Luca Carbone, Francesco Cotroneo; regia Giulia Bartolini. Produzione: Khora.Teatro e Compagnia Mauri Sturno. Lo spettacolo rientra nel progetto Rassegna Nuova Drammaturgia – Incontri. Una famiglia italiana. Una madre, tre figli da crescere, una tavola intorno a cui riunirsi ogni sera per parlare della giornata, gli studi, il lavoro, i battibecchi, la necessità di arrivare a fine mese ... e poi la vicina di casa, un parroco che sembra un prete, una lettera scarlatta che appare sulla soglia, così, dal nulla (ma poi perché?), una vecchia fiat ‘500, il sospetto, il dubbio, le bugie e alla fine la rivelazione di tutti i segreti (ma proprio tutti) di una famiglia per niente normale, esperimento sociale di un mondo ribaltato. (red)

ALLO SPAZIO ROSSELLINI DI ROMA LA PRIMA ASSOLUTA DE “IL SIMPOSIO”

Fino a domenica 10 ottobre allo Spazio Rossellini di Roma va in scena la prima assoluta de Il Simposio, spettacolo ispirato all'omonimo racconto di Milan Kundera, contenuto nella raccolta “Amori Ridicoli”. Scritto e diretto da Alessio Bergamo, lo spettacolo è una produzione Khora Teatro/Compagnia Mauri Sturno in collaborazione con la Compagnia POSTOP. In un ospedale, ai tempi del Covid un gruppo di medici, un primario, due dottori, una dottoressa e un’infermiera interpretati da Roberto Mantovani, Domenico Cucinotta, Jacopo Zerbo, Aurora Cimino e Elena Cotugno - durante una notte di turno organizzano una piccola festa a base di vino e grappa in cui, tra incroci sentimentali e relazioni sottese, si affrontano i temi di vita, morte e amore sullo sfondo di un presunto tentato suicidio. In uno spazio non convenzionale in cui il pubblico è in mezzo agli attori o appena a un passo da loro ed il limes della quarta parete da oltrepassare è immaginario e delimitato di volta in volta dall’improvvisazione, il mito greco di Eros e Thanatos è contestualizzato in una realtà ospedaliera dei tempi moderni.  Eros, suadente, seduttivo, insidioso anima la festa, si insinua in balli sensuali, provoca spogliarelli poi solo immaginari, sospira afflati d'amore al chiaro di luna. Thanatos, silente e mistificatore interrompe il clima allegro e festaiolo precipitando tutti in uno stato di riflessione e di fraintendimenti. Lo spettacolo si basa su un copione teatrale che di volta in volta sarà ampliato da momenti di libera improvvisazione che vengono fuori dalle performances, frutto dello studio e delle prove sui quali il regista e gli attori hanno lavorato nel corso dei mesi. La scelta di utilizzare uno spazio concreto tramutato in teatrale è funzionale agli attori che entrando e uscendo dalla scena immettono lo spettatore dentro e fuori allo spazio recitativo che la drammaturgia del testo impone. La realtà diventa dunque doppia, contraddittoria, polifonica. Anche per la sonorizzazione dello spettacolo, la musica e i suoni avranno un ruolo diegetico, diventando parte interna alla narrazione dove sono direttamente gli attori ad attivarli passando ad un piano extradiegetico. Lo stesso vale per le proiezioni. Saranno proiettate dagli attori ma proseguiranno anche al di là della storia come in un proprio percorso parallelo.(red)

TERREMOTO DENTRO” DELLA COMPAGNIA FUORI CONTESTO AL SALA UMBERTO DI ROMA

Il terremoto smuove. La terra trema ma poi si ricompone e si va sempre avanti. In scena una donna, figlia che ci canta il suo papà Vesuvio, il fuoco di lui, la smania di campare, di andare oltre i limiti. Mentre lei, intrappolata dai suoi di limiti, sta ferma e non si muove. Trema, vacilla, ma tiene e non crolla, non cambia, non vive. Questo è Terremoto Dentro, prodotto dalla Compagnia Fuori Contesto, scritto e diretto da Emilia Martinelli, interpretato da Tiziana Scrocca. Voce e chitarra: Fabio Amazzini. Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Sala Umberto di Roma (Via della Mercede, 50) il 12 e 13 ottobre alle ore 21.00. Lo spettacolo prosegue il lavoro di ricerca della compagnia sul principio del bilico, del tenersi in equilibrio nella ripetitività delle azioni quotidiane. Terremoto Dentro coglie quel momento, racconta questo salto. Una donna in equilibrio, sul punto di tuffarsi si ferma, non riesce, ha paura, è indecisa. Allora le torna in testa la storia del suo papà disabile, i cui limiti palesi sono stati invece motore di una vitalità sorprendente, imbarazzante a volte agli occhi della figlia, che vive quella disabilità più come sua che come di lui. Un confronto non facile quello con il padre, a tratti paralizzante, a tratti molla per saltare più avanti. In scena questo dialogo, e a raccontarlo è la figlia che ripercorre la memoria di lui, nel momento stesso in cui il suo corpo trema. Lo spettacolo nei ricordi di lei è ambientato tra Pozzuoli, durante il terremoto degli anni 80, e Napoli, tra gli anni 50 e 90. (red)

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