Dubai - "Un ceramista parla con le mani, non con le parole. Eppure sono qui oggi per raccontare a Dubai la ceramica campana. Mostrare la lavorazione è fondamentale: questa vetrina, quella dell'Expo, non va guardata con l'occhio prettamente economico, piuttosto è come una semina. Ovviamente speriamo nel raccolto”. Elvio Sagnella, maestro ceramista del Sannio, ha portato a Dubai l’arte creativa della propria terra, la Campania, ricordando che proprio di ‘creazione’ si tratta: "Dio prende un pugno di argilla e fa l'uomo – ha spiegato - il fascino della creta ce lo portiamo dentro da sempre". L’occasione è l’evento ‘L’arte della ceramica in Campania, tenutosi oggi nel Padiglione Italia dell’Expo di Dubai, che vede in corso la settimana dedicata alla Regione Campania sotto l’ombrello del titolo “Territorio e Agricoltura, Turismo e Cultura”. Del resto, ha spiegato Sagnella, accompagnato dalla delegazione della Confederazione nazionali degli artigiani Campania Nord, “il confronto diretto con il pubblico è importantissimo: le persone vogliono vedere dove nasce e come nasce quello che acquistano: ecco perché siamo qui oggi”. Nel corso dell’evento sono state infatti mostrate agli ospiti, numerosi manufatti artigianali realizzati dai maestri ceramisti campani. "La Regione Campania, nel campo della ceramica, ha una marcia in più, qualcosa nel sangue che ci fa essere superiori a qualunque altro: 7 delle 45 città italiane della ceramica sono in Campania, e non stiamo parlando solo di vasellame, ma di scultura, pittura e architettura fuse insieme. La ceramica campana racconta la storia stessa della nostra regione". Un movimento artistico e tecnico ininterrotto che va “dal vaso di Assteas, del III secolo AC, che rappresenta il ratto d'Europa, uno dei più belli del mondo, fino al ‘700 napoletano. Lo paragono al Rinascimento italiano, perché è stata un'esplosione di arte in tutte le sue forme”. Adesso però, è l’appello lanciato da Segnella e dalla Cna, “la politica però deve sostenerci: da quando gli istituti d'arte sono diventati licei, i ragazzi non vengono più formati e non hanno più voglia di venire a fare praticantato in bottega. Il nostro lavoro va tutelato, non è possibile permettere di vendere una tazzina con piattino artigianali a quattro euro e mezzo”. (9colonne)
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