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TURISMO DELLE RADICI

La capitale dei trulli in Puglia: Alberobello

La capitale dei trulli in Puglia: Alberobello

Alberobello inizia la sua storia nei primi anni del XVI secolo su impulso del conte di Conversano Andrea Matteo III Acquaviva d'Aragona, il quale introdusse una quarantina di famiglie di contadini in quell'area dell'attuale provincia di Bari. Il suo successore, il conte Giangirolamo II, diede inizio all'urbanizzazione della zona a partire dal 1635. L'abbondanza di materiale, soprattutto pietra calcarea e carsica, e l'autorizzazione del conte a costruire case solo con muri a secco senza l'uso di malta, che divennero i caratteristici trulli, contribuirono all'espansione dell'agglomerato urbano. Oggi, Alberobello è l'unico centro abitato nel quale è presente un intero quartiere di trulli, dal 1996 parte del patrimonio Unesco, i quali rendono il borgo la capitale culturale dei trulli della Murgia. Tra i vari trulli, spiccano il Trullo Sovrano alto quattordici metri e sede della confraternita del Santissimo Sacramento dal 1826 al 1837, i Trulli siamesi, antichissima abitazione edificata su una roccia affiorante, e il Trullo di Paparale, un grande edificio rurale nell'omonima contrada. Tra le manifestazioni legate ai trulli, vanno citati gli eventi organizzati dal Gruppo Folkloristico "Città dei Trulli" di Alberobello, che continua il lavoro dell'animatrice Isabella Sgobba che, già nel 1928, aveva cominciato a riscoprire usi, costumi, danze e canti alberobellesi di fine Ottocento. Nel borgo sono vari i luoghi di interesse da ammirare: Casa Curri del 1831, dove nacque l'architetto Antonio Curri apprezzato anche da Gabriele D'Annunzio; il Campo di internamento di Alberobello durante la Seconda Guerra Mondiale, noto come la "Casa Rossa" e originariamente masseria Gigante; Rione Aia Piccola, quartiere oggi patrimonio Unesco; Rione Monti, anch'esso patrimonio Unesco, dove si trovano mille trulli; il Palazzo Comunale, progettato nel 1843 dall'architetto Vincenzo Fallacara ed inaugurato nel 1863; la Chiesa del Carmine, costruita tra 1855 e 1856; la Chiesa di Santa Lucia; il Palazzo Acquaviva; il Santuario dei SS. Medici; la recente Chiesa di S. Antonio; il Cimitero Monumentale progettato da Antonio Curri riprendendo lo stile egizio; il Museo del Territorio, custode delle radici culturali locali, costruito dove si trova la Murgia dei Trulli e delle Grotte. Radici culturali che sopravvivono grazie alle festività locali, come la rievocazione storica della liberazione di Alberobello dal dominio feudale a luglio, con tanto di costumi storici, "La notte dei briganti" a settembre, che comprende scene di guerra tra briganti e contadini alberobellesi e del vivere quotidiano ottocentesco, la mostra mercato dell'artigianato turistico ad agosto. Sono tutte occasioni per assaggiare i piatti della cucina tipica locale, semplici e genuini: orecchiette, "cavatiedd'e", "cr'sciàul" ( lasagna stretta che si condisce col ragù di baccalà), "frciedd'e" (fricielli), "capunti" (orecchiette lunghe), purè di "fave bianche", zuppa di fave dette "pizzicate", "i nol'c" o " cicerchie", verdure campestri, "lampascioni", carciofi viola, pescato del giorno, focacce, taralli, "cartellate" e mandorle zuccherate. Cibo contadino e strade affascinanti sono i punti forti di uno dei borghi più famosi della Puglia.
COME ARRIVARE: Gli areoporti di riferimento sono quelli di Bari e Brindisi. La stazione ferroviaria più vicina è quella di Fasano di Puglia (20 km), dalla quale si prosegue in bus. In automobile dalla A14 Bologna-Taranto: uscire a Gioia del Colle, prendere la SS 171, proseguire sulla SS 604, uscire ad Alberobello; in automobile dalla Calabria: SS 106, proseguire su SS 7 e poi su SS 100 seguendo le indicazioni per Bari/Mottola/Gioia, deviazione a Massafra e Mottola, quindi Noci e Alberobello.
ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Da vedere il borgo di Locorotondo e la Ciclovia dell'acqua. Imperdibile anche Ostuni. Per gli amanti del mare, è consigliata la Spiaggia di Quarto di Monte.
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