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Al Romics il Maeci presenta
i fumetti sull’emigrazione
in Belgio e in Svizzera

Al Romics il Maeci presenta <br> i fumetti sull’emigrazione <br> in Belgio e in Svizzera

Emigrazione protagonista al Romics di Roma. La manifestazione dedicata ai fumetti, giunta alla sua 28esima edizione, ha visto domenica 10 aprile la presentazione dei due fumetti sull’emigrazione italiana, realizzati su iniziativa della Direzione Generale degli Italiani all’Estero (Digit) del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Le due opere presentate alla Fiera di Roma sono una testimonianza che il Maeci ha voluto consegnare per onorare la memoria della storia della migrazione italiana in Belgio e in Svizzera.

I fumetti presentati sono stati “Una storia importante, 70 anni di immigrazione italiana in Belgio e oltre”, realizzato dalle sapienti mani di Antonio Cossu e Friedrich Druat con il sostegno del Maeci e del Comites di Bruxelles, e “Celeste bambina nascosta. Storia della migrazione italiana in Svizzera”, realizzato dall’autore del testo Pierdomenico Bortune e dall’illustratrice Cecilia Bozzoli. Al Romics, gli autori e il Direttore Generale per gli Italiani all'Estero e le Politiche Migratorie Luigi Vignali hanno spiegato la scelta del fumetto fatta per raccontare i diversi aspetti di un fenomeno che ha visto gli italiani protagonisti nel secolo scorso, e che oggi registra una nuova ondata. “Ho capito alcuni aspetti dell’emigrazione disegnando questo fumetto” ha spiegato al pubblico – giovane e numeroso - Cossu, disegnatore di origini sarde: “Da bambino, quando mio padre ci lasciava per andare a lavorare in Belgio, lo vivevo come un abbandono, una scelta contro di noi. Oggi, disegnando le tavole del libro, ho compreso il senso profondo di quei viaggi”.

“Prima si emigrava per lottare contro la fame - ha spiegato Bortune - oggi per realizzare il sogno di un lavoro migliore”, “anche se - ha aggiunto sorridendo - la possibilità di cimentarmi come autore professionista di fumetti, che era il sogno che mi fatto emigrare in Svizzera, me l’ha offerta l’Italia”. Con Bortune, a spiegare l’opera sui “bambini nascosti in Svizzera”, anche la disegnatrice Bozzoli, figlia d’arte, nata a Genova e residente da anni a Losanna. Cecilia, cresciuta tra le tavole di Diabolik di cui il papà era disegnatore (oltre 100 storie portano la sua firma), ha spiegato di essersi “appassionata a questa storia che non molti conoscevano in Svizzera, pur essendo stato un fenomeno che ha coinvolto moltissime famiglie, non solo italiane, che hanno dovuto tenere nascosti i propri figli pur di non vedere le famiglie smembrate”.

Soddisfatto della riuscita delle due iniziative, il DG Luigi Vignali, che di fumetti è appassionato: “Utilizzare il linguaggio dei fumetti – ha detto - ci consente di raggiungere i più giovani, che dell’emigrazione italiana non conoscono i contorni più duri e neanche i migliori”. Per Vignali infatti “la nostra emigrazione è caratterizzata da dolore e fatica, ma anche da tantissimi successi e onori: sono proprio questi aspetti che vogliamo far conoscere”.

I fumetti presentati domenica 10 aprile al Romics sono stati distribuiti nelle scuole in Belgio, dove sono stati realizzati in due lingue, italiano e francese, proprio per raggiungere una platea più vasta. In Svizzera, invece, la distribuzione della storia di Celeste è a cura del Comites di Berna. “Un successo che vogliamo replicare. Stiamo sostenendo la produzione di altri fumetti per raccontare altre storie di emigrazione nel mondo - ha annunciato Vignali – E non è detto che in una delle prossime edizioni del Romics non possa esserci uno stand del Maeci dedicato proprio ai fumetti”. (11 apr - Kgn)

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