di Paolo Pagliaro
Dopo due anni molti difficili si sta rianimando il trasporto aereo, con alcune novità che interessano i nostri cieli. Per la prima volta nella storia dell'aviazione civile da oggi si può volare direttamente tra l'Australia e l’Italia grazie a un Boeing 787 della Qantes decollato poche ore fa da Perth e atteso domattina a Fiumicino. Si tratta dell’unico volo diretto dall'Australia verso l'Europa continentale, copre una distanza di oltre 13.300 km in 16-17 ore ed è frutto di un lungo lavoro negoziale. Si erano candidati come approdo europeo anche concorrenti temibili come Francoforte e Parigi. Il primo dei tre voli settimanali in partenza da Roma è in programma domenica.
Interrotti nel 2020, stanno gradualmente riprendendo anche i collegamenti con la Cina. Le compagnie Air China, Hainàn e l’italiana Neos hanno ripristinato quattro rotte settimanali dirette, con partenza da Fiumicino e Milano Malpensa. Sono viaggi per passeggeri molto motivati, visto che in Cina sono ancora in vigore regole anti covid severe, con lunghe quarantene per chi arriva.
Ma la voglia di viaggiare sembra letteralmente esplosa un po’ ovunque ed il sistema non sembra in grado di soddisfare la domanda. Negli anni della pandemia il settore ha perso 2 milioni e 300 mila posti di lavoro e ora manca il personale. E’ la ragione per cui in tutta Europa sono già stati cancellati centinaia di voli. La carenza di personale costringe chi resta a lavorare il doppio. Il portale Euractiv pubblica oggi un’inchiesta da cui risulta che molti operatori di terra rimasti disoccupati si sono fatti nel frattempo assumere da Amazon e ora lì restano perché – spiegano – “impacchettare un asciugacapelli è meglio che sollevare una valigia da 15 chili strisciando nella fusoliera di un aereo”.