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direttore Paolo Pagliaro

Fedez, Strehler
e la memoria selettiva

di Paolo Pagliaro

Lo scandalo per Fedez che non sa chi fosse Strehler, è la fotografia di una società che invecchia male, concentrata sul proprio vissuto e poco interessata a quello degli altri. Strehler aveva quasi 70 anni  quando Fedez nasceva e il tempo poi non bastò perché i due si potessero almeno sfiorare.  Anche le strade del sentito dire sono spesso impraticabili: dipende da dove si nasce, da cosa si fa e da chi si frequenta.
E’ noto che il nostro Paese ha una memoria altamente selettiva: e mentre si scandalizza per il grande regista escluso dal pantheon di un rapper, non trova mai il tempo per fare i conti con i lati peggiori della propria storia. Per i volenterosi ci sono i libri. Dilatando un po’ il perimetro della curiosità, e andando indietro non di 70 ma di 100 anni, ci si imbatte in un diario che Mind Edizioni pubblica con il titolo “1922”. Francesco Bogliari ci racconta, giorno per giorno e facendo parlare le cronache dell’epoca, cosa accadde nell’anno orribile che consegnò l’Italia al fascismo. Ad esempio oggi, 29 giugno, che allora era un giovedì, a Rimini alcuni fascisti lanciarono una bomba in un’osteria ferendo gravemente il titolare. A Cervia fu percosso il sindaco socialista. A Piazza Armerina, in provincia di Enna, fu devastata la sede del Psi.
Un altro libro che ci restituisce uno spicchio di memoria  si intitola “Un amore partigiano”, pubblicato da Feltrinelli. La protagonista è Iole Mancini, ultima sopravvissuta alla prigione di via Tasso - simbolo dell'occupazione nazista di Roma. Oggi Iole ha 102 anni e affida a Concetto Vecchio il racconto della sua vita coraggiosa. La buona notizia è che nei luoghi dove la partigiana e il suo biografo presentano il libro c’è sempre il tutto esaurito.

(© 9Colonne - citare la fonte)