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Voto all'estero, la parola al direttore de L'idea Magazine NY

Voto all'estero, la parola al direttore de L'idea Magazine NY

In vista delle elezioni del 25 settembre, le prime dopo l’approvazione della riforma sul taglio dei parlamentari, 9colonne ha raggiunto i direttori dei giornali italiani editi all’ estero per comprendere quali sono i rapporti delle comunità italiane con questo nuovo appuntamento elettorale.  Tiziano Thomas Dossena, Direttore Editoriale de L’Idea Magazine NY ha spiegato quali sono le difficoltà degli italiani negli Stati Uniti sul reperire le informazioni riguardanti i partiti da votare e le incertezze circa le modalità di voto.

 

Il 25 settembre si voterà per rinnovare il Parlamento italiano. Sono molti ancora i dubbi sulle modalità di esercizio del diritto da parte degli italiani all’estero. Quali sono, secondo lei, le principali criticità dell’attuale sistema?

 

"Indubbiamente, negli ultimi tempi votare all’estero non è stato molto facile, nonostante in passato lo fosse. L’ultima esperienza con il voto per i Com.It.Es. è stata non solo negativa ma direi addirittura distruttiva, facendo perdere la fiducia nel sistema a molti elettori italiani all’estero. È importante che si raggiunga i votanti, ma anche che ci sia un supporto reale da parte della stampa locale all’estero affinché la gente sia informata sulle candidature e su chi e che cosa rappresentano. Manca l’informazione e bisogna ricordarsi che la maggior parte degli elettori italiani all’estero non hanno certo facilità nel reperire dati su che cosa i partiti rappresentano e vogliono ottenere".

 

 In generale, come sono sentite, dalla comunità presente nella zona in cui vive, le elezioni degli organi italiani?

 

"Molti elettori votano ancora basandosi su canoni di vecchio stile, cioè chi votava per la sinistra adesso vota PD e chi votava per la destra vota per Forza Italia o Fratelli d’Italia, ma molto spesso senza grosse convinzioni perché non conoscono i vari scopi od obiettivi di tali partiti… In questo momento critico negli USA, con tutte le fratture interne causate dalla presidenza Trump e dai fatti del 6 gennaio 2021, molto spesso gli elettori italiani all’estero sono influenzati da queste problematiche interne e reagiscono male o addirittura, ancor peggio, non ne vogliono sapere della crisi politica italiana".

 

Il 25 settembre verrà eletto un Parlamento ridimensionato. Questo taglio riguarderà anche i parlamentari eletti all’estero. Come impatterà questo sulla rappresentanza dei cittadini Aire?

 

"Come me, molti cittadini italiani all’estero, capiscono la necessità di ridimensionare il parlamento per varie ragioni, sia finanziarie sia di controllo, però questo ridimensionamento avrà un effetto negativo sulla rappresentanza dei cittadini Aire. Già come stavamo, la nostra rappresentanza era, a dir poco, esile e frammentaria, ma con quello che ci si prospetta, è quasi come se non esistessimo".

 

Crede che il clima politico attuale potrà favorire una maggiore partecipazione degli italiani residenti fuori dai confini nazionali?

"Come dicevo prima, le fratture interne del sistema sociopolitico statunitense influenzeranno le decisioni degli elettori italiani all’estero, e molto spesso faranno sentire il votante Aire ancor più isolato dalla propria nazione d’origine; oltre a ciò, se il sistema di votare replicherà quello usato per i Com.It.Es. quest’anno, allora certamente ci sarà un grosso calo nel numero dei votanti e non, come ci si potrebbe aspettare, un aumento o una maggiore partecipazione. Oltre a ciò, la sensazione di perdere buona parte della rappresentanza non è certo un invito alla partecipazione". (29 lug - Par)

(© 9Colonne - citare la fonte)