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direttore Paolo Pagliaro

'Anche se il tempo passa': Roma celebra Lucio Dalla

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

'Anche se il tempo passa': Roma celebra Lucio Dalla

Ritratto di Lucio Dalla, Foto di A. Lo Giudice

Arriva nella Capitale l’affascinante viaggio nel mondo di Lucio Dalla, iconico e innovativo cantautore, immortale, prerogativa solo dei grandissimi artisti. Inevitabile celebrarlo nel decennale della sua scomparsa con la grande mostra-evento “Lucio Dalla - Anche se il tempo passa” dedicata al genio umano e musicale, che sarà realizzata a Roma, dal 22 settembre 2022 al 6 gennaio 2023 al Museo dell’Ara Pacis. Un viaggio che parte dall’infanzia e ripercorre un percorso straordinario di vita e memoria collettiva, al ritmo delle note delle sue straordinarie canzoni. La mostra, promossa e prodotta da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è organizzata e realizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare con il sostegno di Regione Lazio. L’esposizione, a cura di Alessandro Nicosia con la Fondazione Lucio Dalla, è patrocinata da RAI. Special partner Lavoropiù. Supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura. Con la collaborazione tecnica di Universal Music Publishing Group, SIAE Società Italiana degli Autori e degli Editori, BIG|Broker Insurance Group. Catalogo Skira editore. Non è un’impresa facile raccontare in una esposizione cinquant’anni di storia. Tutto nasce da una lunga ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, che documentano l’intero cammino umano e artistico di uno dei più amati artisti italiani e internazionali. Così, attraverso documenti, foto, copertine dei dischi, video, oggetti, abiti di scena, locandine dei film a cui ha partecipato, manifesti, la ricca collezione di cappelli e berretti, sarà possibile scoprire l’intimità di Lucio e vivere la forza della sua musica. Oltre dieci le sezioni in cui è suddivisa l’esposizione: Famiglia-Infanzia-Amicizie-Inizi musicali, Dalla si racconta, Il clarinetto, Il museo Lucio Dalla, la sua musica, il cinema, il teatro, la televisione, Universo Dalla, Dalla e Roversi, Dalla e Roma; quest’ultima sezione, inedita, è dedicata al rapporto tra il cantante e la Capitale, città dove ha vissuto a lungo e che ha amato profondamente. Insieme ai documenti che ci raccontano la sua vita, l’arte e le sue passioni, la mostra offrirà allo spettatore l’opportunità di un incontro unico e speciale con l’artista. La mostra sarà arricchita anche da un prestigioso catalogo edito da Skira che contiene storia, immagini e anche un lungo elenco di straordinarie testimonianze che aiutano a comprendere nel profondo il suo eclettico carattere. (red)

A BRESCIA L’ARTISTA DISSIDENTE RUSSA VICTORIA LOMASKO
Il Comune di Brescia, la Fondazione Brescia Musei e il Festival della pace presentano per la prima volta in Italia la personale dell’artista dissidente russa Victoria Lomasko. La mostra Victoria Lomasko. The Last soviet artist, a cura di Elettra Stamboulis, si terrà da sabato 12 novembre 2022 sino a domenica 8 gennaio 2023 negli spazi espositivi del Museo di Santa Giulia a Brescia. La mostra, presentata nell'ambito del Festival della Pace di Brescia, rappresenta il terzo atto della ricerca intrapresa da Fondazione Brescia Musei con la curatela di Elettra Stamboulis nel 2019 con la mostra di Zehra Doğan, Avremo anche giorni migliori. Opere dalle carceri turche, e proseguita con quella di Badiucao nel 2021, La Cina non è vicina. Opere di un artista dissidente. Il progetto espositivo intende presentare una vasta personale dell'artista russa con un percorso ideato specificatamente per gli spazi di Brescia, dove Lomasko trascorrerà un periodo in residenza per la realizzazione di opere site-specific, dedicato a quanto sta vivendo e osservando negli ultimi mesi. La ricerca artistica di Lomasko permette di ricostruire in modo minuzioso la storia sociale e politica della Russia dal 2011 a oggi: dalle manifestazioni anti Putin che l'artista ha disegnato dal vivo con un tratto originale e immediatamente riconoscibile, alle rappresentazioni della "profonda Russia", quella dei dimenticati e marginali, che da sempre costituiscono i suoi soggetti preferiti. La scelta curatoriale di mostrare il lavoro che cartografa dal 2005 gli ultimi, i ribelli, i marginali di quell'immenso e complesso paese che è la Russia, risale a prima dell'avvio del conflitto con l'Ucraina. L'attacco ha reso ancor più urgente la narrazione visiva di Lomasko. La mostra verrà presentata in presenza dell’artista a un mese dalla data della sua apertura con un incontro a Brescia, nell’ambito delle iniziative legate al Festival della Pace, che gode del patrocinio del Parlamento Europeo. Con questo nuovo progetto Fondazione Brescia Musei prosegue il format espositivo dedicato alla narrazione del contemporaneo attraverso l’arte, in un dialogo col quale vengono interpretati i più significativi fenomeni storici attuali. Le mostre di Zehra Doğan e di Badiucao hanno riscontrato un grande successo di pubblico con oltre 50.000 accessi, confermando il Museo di Santa Giulia come sede di scoperta di grandi artisti internazionali inediti nel nostro Paese. L’arte contemporanea e diritti umani trovano in questa articolata iniziativa un punto di sintesi nella rivelazione di artisti dissidenti e attivisti, per lo più inediti in Occidente. La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Skira. (red)

“UN LANCIO DI DADI”, A BIELLA LE OPERE DI VINCENZO MEROLA
È la casualità la protagonista di Un lancio di dadi, la mostra personale dell’artista molisano Vincenzo Merola visitabile alla galleria BI-BOx Art Space di Biella dal 26 agosto al 5 novembre 2022. Nella realizzazione dei suoi lavori, il lancio di dadi e di monete è fondamentale per strutturare la composizione delle opere. L’esposizione è curata dalla storica dell’arte e curatrice indipendente Angela Madesani. Delle oltre venti opere esposte, molte sono tratte dalla serie Lanci di dado / Dice Rolls, realizzati con la penna Bic multicolore su pregiate carte fatte a mano, e dalla serie pittorica su tela Dice Rolls. Qui il lancio dei dadi determina il numero di sovrapposizioni e di velature che poi il lavoro presenta: una pratica che ha in sé qualcosa di ironico, di giocoso, attraverso cui l’artista inserisce la dimensione della casualità. Non è possibile prevedere il risultato di un tiro di dadi, proprio come non si possono prevedere i moti dell’esistere, così il controllo è sovvertito dall’imprevedibilità. In mostra, inoltre, alcuni lavori da Self-Tracking: piccoli triangoli neri, sempre collocati nello spazio dell’opera attraverso una modalità casuale. La posizione delle figure geometriche è determinata da un monitoraggio delle attività quotidiane di Merola. Azioni che vengono trasformate in triangoli e che diventavano composizioni di volta in volta diverse. È un lavoro sulla ritualità in un tempo nel quale, come affermato dal filosofo Byung-chul Han, questa dimensione tende a scomparire. (red)

MASSIMO BARTOLINI A PRATO CON “HAGOROMO”
Con Hagoromo il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato dedica un'importante mostra a Massimo Bartolini (Cecina, 1962) dal 16 settembre 2022 all'8 gennaio 2023. La mostra è un nuovo capitolo del ciclo di monografie che il Centro organizza annualmente per presentare al pubblico l'opera di artisti e artiste italiane. La mostra, a cura di Luca Cerizza con Elena Magini e realizzata in partnership con Intesa Sanpaolo, presenta una nuova installazione – la più grande mai realizzata dall’artista – appositamente concepita per gli spazi del museo, una sorta di nuova spina dorsale che guida lo spettatore alla scoperta di opere appartenenti a momenti diversi della sua carriera. Eludendo il carattere retrospettivo, l’organizzazione cronologica e tematica, la mostra funziona come un itinerario fatto di incontri sorprendenti e rivelatori. Hagoromo è il titolo di una nota pièce del teatro Noh giapponese, che racconta la storia di un pescatore che un giorno trova l’hagoromo, il manto di piume della tennin, spirito celeste femminile di sovrannaturale bellezza parte della mitologia giapponese. Alla richiesta dello spirito di riavere indietro il manto senza il quale non avrebbe potuto tornare in cielo, il pescatore risponde che glielo avrebbe consegnato solo dopo averla vista danzare. (red)

A MAROSTICA (VICENZA) LA STORIA DEGLI SCACCHI
Mentre i 650 figuranti che daranno vita, dal 9 all’11 settembre, alla Partita a Scacchi Viventi stanno provando costumi, movimenti, coreografie e strategie, la Pro Marostica – organizzatrice della popolare disfida – invita ad approfondire la storia della nobile arte degli scacchi. Lo fa proponendo, dal 6 agosto al 18 settembre, nelle Sale del Castello Inferiore di Marostica (Vicenza) la mostra “La battaglia dei due Re con finte schiere. La storia degli scacchi tra XIII e XVIII secolo nei libri della Biblioteca Bertoliana”. Come indica il sottotitolo, la mostra attinge ai tesori della Biblioteca Bertoliana di Vicenza, che, attiva sin dal 700, è la più importante del territorio vicentino e tra le più importanti biblioteche storiche italiane. La Bertoliana, tra i suoi tanti tesori, accoglie una rara collezione di letteratura scacchistica universale. Sono opere manoscritte e a stampa datate tra il XIII e il XIX secolo, spesso arricchite da disegni e incisioni. A guidare tra i contenuti della sezione della Biblioteca riservata al gioco degli scacchi, è un manoscritto di piccolissime dimensioni, redatto nell'Ottocento dai bibliotecari Ignazio Savi e Andrea Capparozzo, contenente il censimento bibliografico dei libri sul gioco degli scacchi all’epoca patrimonio della Biblioteca vicentina. Tra i tanti tesori della mostra, accanto ai trattati scacchistici che hanno segnato la storia del gioco in Europa, va segnalata la miniatura che decora la Bibbia del copista Cambius Vicentinus. La piccola scena miniata rappresenta un chierico e un laico che, seduti, giocano a scacchi: si tratta di una delle prime rappresentazioni di partita a scacchi ad oggi nota, realizzata in Francia nel terzo quarto del XIII secolo, negli anni in cui il pio re Luigi IX vietava il gioco degli scacchi. (red)

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