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Elezioni: tutti i candidati del Pd all’estero, polemica su Crisanti

Elezioni: tutti i candidati del Pd all’estero, polemica su Crisanti

È uno dei volti più noti tra i virologi italiani che in questi anni di pandemia hanno popolato i salotti televisivi: Andrea Crisanti ora scende in campo tra le fila del Pd che lo candida alle prossime elezioni, nella Circoscrizione Estero. “Il tele-virologo Crisanti candidato col Pd. Credo che ora si capiscano tante cose”, attacca il leader della Lega Matteo Salvini. Anche per Paolo Borchia, europarlamentare Lega e coordinatore federale Lega nel Mondo, la candidatura di Crisanti è “un’altra pessima figura del Pd. L’italianità all’estero ha bisogno di soluzioni e di rappresentanti competenti, non di pseudo star o paracadutati”. Al Senato nella ripartizione Europa - che comprende anche i territori asiatici della Federazione Russa e della Turchia – insieme a Crisanti correrà Michele Schiavone, attualmente segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero. A Palazzo Madama, nella ripartizione America Settentrionale e Centrale, il Pd candida invece Francesca La Marca, già parlamentare dem eletta all’estero in questa legislatura, ma alla Camera, e Pasquale Francesco Nesticò. In America Meridionale troviamo i nomi di Mario Aldo Sebastiani e Angelo Andrea Matarazzo. Per l’Africa, Asia, Oceania e Antartide rispunta il nome di Francesco Giacobbe, già senatore del Pd, candidato insieme a Sandro Fratini.

Alla Camera nella ripartizione Europa si sfideranno Toni Ricciardi, storico delle migrazioni all'Università di Ginevra, Angela Schirò, già deputata dem eletta all’estero, Mariza Bafile, Nadia Buttini, Caterina Di Fazio, Federico Quadrelli. In America Settentrionale e Centrale sono candidati per il Pd Christian Diego Di Sanzo, Gianluca Galletto, Michela Di Marco, Vera Rosati. Nella ripartizione America Meridionale troviamo i nomi di Irene Antonella Pinto, Salvador Finocchiaro, Antonietta Filomena Narducci e Fabio Porta, proclamato senatore solo pochi mesi fa dopo che Palazzo Madama ha dichiarato decaduto Adriano Cario per una vicenda di brogli elettorali. In Africa, Asia, Oceania e Antartide, il Pd candida Antonio Amatulli e Nicola Carè, già deputato dem eletto all’estero.

Sono 4.871.731 gli elettori italiani residenti all'estero chiamati al voto secondo quanto risulta dagli elenchi predisposti dal ministero dell'Interno, inviati al ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale per le verifiche di competenza. Per quanto riguarda la loro distribuzione geografica, la maggior parte si trova in Europa (2.645.030). Seguono America Meridionale (1.535.804), America Settentrionale e Centrale (437.802) e Africa, Asia, Oceania e Antartide (253.095). Gli italiani iscritti all’Aire sono chiamati a scegliere i propri rappresentanti a Camera e Senato, con una novità: i parlamentari eletti all’estero saranno 12 e non più 18. La riforma costituzionale del 2020, infatti, non ha “tagliato” solo i parlamentari eletti in Italia (da 630 a 400 seggi alla Camera, da 315 a 200 al Senato) ma ha ridotto anche il numero dei deputati e dei senatori della Circoscrizione Estero: 8 a Montecitorio e 4 a Palazzo Madama.

Mentre In Italia si andrà alle urne il 25 settembre, all’estero si vota prima: gli elettori riceveranno le schede elettorali presso il proprio domicilio e dovranno restituirle all’ufficio consolare via posta entro le 16 locali del 22 settembre. Dopo le 16 i consolati si occuperanno di far recapitare in Italia tutto il materiale votato per lo scrutinio. Possono votare anche i cittadini che si trovano temporaneamente all’estero per almeno tre mesi, per motivi di lavoro, studio o cure mediche; lo stesso vale per i familiari conviventi all’estero: in questo caso per ricevere il plico elettorale all’indirizzo estero deve essere presentata una richiesta al Comune italiano di residenza entro il 24 agosto. Il voto degli italiani all’estero ha sempre avuto un ruolo cruciale, essendo in grado di scuotere gli equilibri politici e a volte addirittura di rovesciare il risultato. Già nel 2006, prima volta degli italiani all’estero alle elezioni politiche, gli italiani nel mondo furono decisivi: in quell’occasione, i quattro senatori dell’Unione eletti fuori dai confini nazionali consentirono a Romano Prodi di insediarsi a Palazzo Chigi, dimostrando l’importanza politica di quei cinque milioni di connazionali che vivono all’estero e che anche questa volta potrebbero rappresentare l’ago della bilancia per la formazione di una maggioranza di governo. (sip – 16 ago)

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