Le “parlamentarie”, chiuse ieri sera alle 22, sembrano portare “entusiasmo” e “partecipazione” nel Movimento 5 Stelle, per usare le parole di Giuseppe Conte. Su 133.664 aventi diritto al voto, hanno votato 50.014 iscritti: si tratta del dato più alto di sempre, considerando che alle parlamentarie di 4 anni fa parteciparono in meno di 40mila, mentre nel 2012 si ebbero ancora meno partecipanti. L’esito delle votazioni sulle proposte di autocandidatura nei collegi plurinominali nelle circoscrizioni di Camera e Senato sarà reso noto nei prossimi giorni, ma un risultato già si conosce, ovvero che il listino proposto dal presidente M5S (con i nominativi da inserire, con criterio di priorità, nelle liste di candidati in uno o più collegi plurinominali) è stato approvato con 43.282 sì, pari all’86,54% dei voti espressi. Quindici i candidati indicati da Conte, da collocare in posizione sicura e utile all’elezione: tra questi diversi esponenti della società civile come i magistrati antimafia Federico Cafiero de Raho (procuratore nazionale antimafia fino al febbraio scorso) e Roberto Scarpinato (in pensione dall’inizio dell’anno, autore di numerose pubblicazioni), Livio De Santoli, prorettore alla Sostenibilità dell'Università La Sapienza di Roma e il notaio Alfonso Colucci. Tra i nomi più politici che rientrano nel listino dei ‘fedelissimi’ l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino, l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa, gli attuali capogruppo di Senato e Camera Maria Domenica Castellone e Francesco Silvestri, il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia, la viceministra dello Sviluppo economico Alessandra Todde, i parlamentari Michele Gubitosa (vicepresidente pentastellato), Riccardo Ricciardi, Ettore Antonio Licheri e Mario Turco. “Ieri 50mila persone hanno scritto un’altra importante pagina della storia del Movimento 5 Stelle – scrive su Facebook Chiara Appendino - La nostra comunità ha preso parola, ha partecipato al voto ed ha espresso la propria preferenza per indicare i portavoce che, dopo il voto del 25 settembre, rappresenteranno le nostre idee e la nostra visione di Paese in Parlamento. Con l’affluenza più alta tra quelle delle parlamentarie a cui è stata chiamata: un importante segnale di partecipazione che ci dà nuove energie e entusiasmo per affrontare questa anomala campagna elettorale”. Non mancano però le voci critiche, come quella dell’ex ministro Danilo Toninelli, non ricandidato a causa del limite dei due mandati: “I listini bloccati lasciamoli alla Meloni o a Letta. Una candidata come Chiara Appendino merita di essere eletta perché ha preso più voti dagli iscritti grazie al suo eccellente lavoro da sindaca, non perché è blindata da una scelta che non ha nulla a che vedere con la democrazia diretta”. (Roc – 17 ago)
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