Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

CASINI: ENTRERO’ NEL PD
NO AL PRESIDENZIALISMO

CASINI: ENTRERO’ NEL PD <br> NO AL PRESIDENZIALISMO

Pier Ferdinando Casini, a 39 anni dalla prima elezione alla Camera dei deputati si ricandida per il Senato, con il Pd, come conferma in un’intervista al Quotidiano Nazionale. “Ho sostenuto da tempo in Parlamento governi legati al Pd (Letta, Renzi, Gentiloni) e altri in fase diverse, come Draghi, con la mozione di Fiducia presentata fino all’ultimo giorno. Il Pd, ai miei occhi, ha preso la posizione più coerente su tutti i dossier principali – spiega Casini – interni, europei e internazionali. E sui conti pubblici ha saputo responsabilmente evitare demagogie. Monti e Draghi sono stati passaggi dolorosi, ma il Pd ha fatto prevalere l’interesse dell’Italia”.

PRESIDENZIALISMO. Enrico Letta dice che la presenza di Casini in Parlamento servirà a difendere la Costituzione: “Sarei un presuntuoso – commenta Casini – se pensassi di poter corrispondere in solitudine a una responsabilità così alta. Ma io vedo sicuramente troppa superficialità. Vi sono sistemi presidenziali chiaramente democratici, ma qui si parla di elezione diretta del presidente della Repubblica senza tenere presente che la nostra Costituzione delinea un sistema con pesi e contrappesi e trasformare la figura terza del Capo dello Stato da arbitro a giocatore significa scassare tutto. Poi – prosegue lo storico leader centrista – parliamoci con franchezza: se c’è una figura istituzionale sempre all’apice di credibilità e reputazione essa è quella del Presidente della Repubblica. I cittadini vedono in Mattarella un pater familias saggio e assennato, che contribuisce a far sentire tutti gli italiani parte della casa comune. Trasformare il Capo dello Stato nell’espressione principale dei dissidi politici è del tutto autolesionista”. Secondo Casini, il tema della sostituzione del Capo dello Stato “non si pone neanche”: “Mattarella – spiega Casini – è stato eletto per 7 anni e la durata del suo mandato è indisponibile. Solo ragioni di salute, come è capitato in passato, possono cambiare questa impostazione”.

CENTRODESTRA. Casini dice poi di temere “è un livello di sprovvedutezza, incompatibile con i problemi che il periodo della storia ci richiede di affrontare” da parte del centrodestra. “Pensiamo solo alla competizione tra Cina e Russia e alla crisi energetica. Parlare di flat tax, poi, è un’inaccettabile concessione alla demagogia: da un lato è ingiusta e inefficace, dall’altro irrealizzabile. Speriamo – conclude – che quando finirà la campagna elettorale qualcuno si accorga che deragliare da un’oculata gestione della spesa pubblica, come ha cercato di fare Draghi, significa fare un danno incommensurabile ai risparmiatori e ai cittadini italiani”. (Red - 21 ago)

(© 9Colonne - citare la fonte)