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Elezioni, Bafile (Pd): Costruire un ‘ponte’ tra vecchia e nuova emigrazione

Elezioni, Bafile (Pd): Costruire un ‘ponte’ tra vecchia e nuova emigrazione

“E’ una grande sfida ma sono certa che raggiungeremo un grande risultato”. Mariza Bafile - italo-venezuelana, nata a Caracas da genitori originari dell’Aquila – è tra i candidati che il Partito democratico ha scelto di schierare all’estero alle elezioni del 25 settembre ed è pronta a mettere la sua esperienza “al servizio di chi non ha voce per poter affermare i propri diritti”. L’obiettivo? “Essere un ‘ponte’ tra vecchia e nuova emigrazione”. Bafile, giornalista, inizia la sua carriera lavorando a “La Voce d’Italia”, fondato dal padre Gaetano nel 1950, unico giornale etnico ad ottenere il Premio Nacional de Periodismo in Venezuela. Già Presidente del patronato INCA del Venezuela, dove ha promosso numerose attività rivolte agli immigrati, alle donne e ai connazionali in difficoltà, nel 2006 è stata eletta alla Camera dei deputati in rappresentanza degli italiani della circoscrizione America Meridionale e designata Segretario di Presidenza. Attualmente vive a Madrid, è direttrice editoriale di ViceVersa Magazine, vicedirettrice del quotidiano La Voce d’Italia ed è stata eletta Segretaria del Circolo Sandro Pertini del Pd.

Com’è maturata la decisione di candidarsi con il Pd alle prossime elezioni?
“Ho deciso di candidarmi perché mi è stato chiesto dai circoli iberici di Spagna e Portogallo, perché conoscono bene il mio percorso e il mio impegno politico e sociale e il mio grande interesse per le problematiche degli italiani all’estero. Sicuramente è una grande sfida ma considerato l’impegno dei circoli, la passione con cui stiamo lavorando tutti e la mia storia personale sono certa che raggiungeremo un grande risultato. Dall’immigrazione dei due dopoguerra sono cambiate molte cose, attualmente ci sono due tipi di emigranti. L’emigrante di ‘vecchia generazione’ e cioè le persone che sono emigrate dall’Italia molti anni fa, come ad esempio i miei genitori, e i giovani che sono alla ricerca di nuove e migliori opportunità lavorative che purtroppo il nostro Paese in questo momento non è in grado di fornir loro”.

Quali sono le problematiche più sentite tra le comunità italiane all’estero?
“Entrambe le categorie hanno la necessità di essere assistite per tutto quel riguarda le questioni burocratiche, di inserimento, di assistenza. Ma le esigenze dei ‘nuovi’ immigrati sono differenti e soprattutto vorrei sottolineare che tra questi giovani emigranti la percentuale delle donne è preponderante ed è soprattutto a loro che dedicherò il mio impegno qualora fossi eletta. Perché le donne giovani che emigrano sono sì preparate, hanno studiato e sono molto determinate a costruirsi un futuro ma necessitano di ascolto, aiuto e attenzione perché spesso, purtroppo, le differenze di genere e di trattamento economico sono ancora molto forti. Non solo nell’ambito lavorativo ma anche in quello sociale e familiare”.

Quali gli impegni su cui si concentrerà se venisse eletta?
“Vorrei mettere la mia esperienza al servizio di chi non ha voce per poter affermare i propri diritti, mi piacerebbe essere come un ‘ponte’ tra le due generazioni di emigrati, la passata ma tuttora esistente e la nuova emigrazione, ponendo al centro la ricchezza umana delle persone. I miei focus saranno: i diritti, le donne, i giovani, la comunità LGBTQIA+, l’Europa e la Green Economy”.

(sip - 2 set)

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