di Paolo Pagliaro
Il commentatore economico Mario Seminerio osserva le mosse dei partiti che si accingono a insediarsi nella stanza dei bottoni e ha l’impressione che la scambino per quella del bottino. Dove pensano dunque di trovare non debiti da onorare, tra i più alti al mondo, ma tesori da distribuire. Arrivano più o meno alla stessa conclusione gli analisti del sito di fact cheking Pagella Politica, i quali hanno accertato che più di nove promesse elettorali su dieci, contenute nei programmi dei principali partiti, non hanno coperture economiche. In altre parole, i politici stanno annunciando centinaia di interventi, senza però dire quasi mai dove prenderanno i soldi per finanziarli.
Pagella Politica ha esaminato i programmi elettorali della coalizione di centrodestra, del partito democratico, del movimento 5 Stelle e di Azione-Italia viva. E ha scoperto che tra le 328 proposte contenute nei quattro programmi, solo in 13 casi sono specificate le risorse per finanziarle. In oltre il 96 per cento dei casi, le coperture mancano del tutto. E quando vengono indicate, risultano in genere aleatorie o insufficienti..
Se la sinistra scommette sulle risorse che potrebbero arrivare da una riduzione dell’evasione fiscale, la destra pensa che qualcosa si potrebbe risparmiare tagliando il reddito di cittadinanza. Azione e Italia Viva vorrebbero ridurre le spese della pubblica amministrazione, i 5 Stelle quelle militari. Ma cifre precise e soprattutto realistiche non se ne trovano. Di certo c’è che il debito pubblico – che ha raggiunto a giugno i 2.766 miliardi, massimo storico – ci costerà quest’anno 66 miliardi di interessi, più di Francia e Spagna messe insieme. Appesantirlo e rischiare di renderlo insostenibile con nuovi scostamenti di bilancio, non sembra il massimo del patriottismo.
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