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direttore Paolo Pagliaro

Scuola: lo scandalo
dei libri “scaduti”

Scuola: lo scandalo <br>dei libri “scaduti”

di Paolo Pagliaro

Le nuove edizioni scacciano quelle vecchie e così a Roma sui marciapiedi di Lungotevere Oberdan, in prossimità dei cassonetti, si accumulano cataste di libri scolastici mai usati. Avrebbero dovuto accompagnare i ragazzi durante l’intero ciclo di studi ma sono improvvisamente finiti fuori corso, perché così hanno deciso il collegio dei docenti, l’editore, gli autori o chissà chi. Le bancarelle dell’usato dunque non li accettano e i libri, come documentano le immagini pubblicate oggi da Repubblica, vengono abbandonati alla pietà dei passanti, in attesa dei netturbini che li avviino – se tutto va bene - al riciclaggio.

L’invecchiamento precoce dei manuali non è giustificato dagli aggiornamenti, spesso irrilevanti o marginali - un paragrafo, una foto, una cartina - ma sembra obbedire piuttosto alla legge economica dell’obsolescenza programmata, che consiste nell’accorciare la vita naturale di un prodotto spingendo così il consumatore a comprare prima del tempo il modello nuovo. Un’idea vincente dal punto di vista commerciale ma molto discutibile dal punta di vista etico e altrettanto dannosa dal punto di vista dell’ambiente, costretto a ingerire ogni giorno tonnellate di rifiuti finiti anzitempo in discarica: cellulari, computer, lavatrici, cartucce per stampanti, ma anche lampadine, che furono le prime vittime del nuovo sistema quando i produttori si misero d’accordo per ridurre la durata della luce. Ora sappiamo che l’obsolescenza programmata è il destino assegnato anche ai libri, condannati dunque, come gli elettrodomestici, ad autodistruggersi. Non un grande progresso.

(© 9Colonne - citare la fonte)