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direttore Paolo Pagliaro

L’Italia produttiva
che truffa lo Stato

L’Italia produttiva <br> che truffa lo Stato

di Paolo Pagliaro

I 10 milioni di euro sepolti cash nel giardino dei coniugi Rossini, a Gussago, Brescia, e ora recuperati grazie alla ruspe della Guardia di Finanza, sono la fotografia di quella che i manuali chiamano “economia non osservata” e che nei documenti ufficiali si accompagna di solito ai dati sull’evasione fiscale e contributiva. Il sospetto, che ora andrà validato da un giudice, è che il contante sia frutto di una marea di fatture false, false transazioni commerciali, falsi documenti di trasporto, il tutto realizzato grazie a false aziende e a falsi imprenditori, in realtà semplici prestanome.

Il tutto per consentire a imprenditori veri di dedurre costi inesistenti, detrarre Iva a credito, creare provviste di contanti per pagamenti in nero o per altri scopi. L’indotto non secondario di questi vorticosi caroselli è il riciclaggio di enormi quantità di denaro di provenienzza criminale.

Sepolta nel giardino dei signori Rossini, con miglia di banconote da 50 e 100 euro, c’è la reputazione di una parte non certo marginale di quell’Italia produttiva che si usa contrapporre a quella assistita del reddito di cittadinanza.
L’Italia è prima in Europa per evasione dell’Iva. Secondo l’Unità di Informazione Finanziaria eccellono in questo sport nazionale l’edilizia, il commercio di metalli preziosi, le attività di consulenza e pubblicità, i beni alimentari e la logistica. Lo stigma sociale per questi furti a danno della collettività è pressoché nullo, non risulta che il campo dei miracoli di Gussago sia argomento di dibattito in campagna elettorale.

(© 9Colonne - citare la fonte)