di Paolo Pagliaro

San Francesco d’Assisi, che si sentiva fratello del sole, del mare e del vento, seminò dappertutto pace e camminò accanto ai poveri, agli abbandonati, ai malati, agli scartati, agli ultimi. Con queste partole papa Bergoglio ha sintetizzato il senso delle celebrazioni in occasione della festa del Patrono d’Italia. Concetti ripresi ad Assisi dal presidente Mattarella, che ha invitato a non arrendersi alla logica di guerra, che consuma la ragione e la vita delle persone e rischia di avviare il pianeta verso la distruzione.
Mai come oggi gli appelli di Papa Francesco e del capo dello stato sono apparsi così urgenti. In questo momento sono in corso nel mondo 59 guerre e l’invasione russa dell’Ucraina è solo l’ultimo di un lungo elenco di conflitti. Dall’Afghanistan, alla Libia, al Myanmar, alla Palestina, alla Nigeria, sono molte le popolazioni per cui la guerra è la tragica normalità. Alcuni di questi conflitti vanno avanti da decenni. In palio ci sono il possesso di risorse strategiche, come in Africa, oppure – come in Afghanistan, Libia e Ucraina- gli interessi geopolitici delle potenze globali, Il nostro attuale destino è di essere svegliati, ogni mattina, dall’annuncio di un altro passo verso la catastrofe globale.