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direttore Paolo Pagliaro

La sinistra smarrita
legga Archibugi

di Paolo Pagliaro

Se, come si sente dire, la sinistra ha un problema di identità, allora può esserle utile il libro che le ha lasciato in dono Franco Archibugi, un grande vecchio del socialismo democratico scomparso nel 2020 a 94 anni.
Dopo aver seguito l’esecuzione del piano Marshall in rappresentanza dei sindacati europei insieme con Federico Caffè, suo compagno di studi per tutta la vita, Archibugi si impegnò nella Cisl, insegnò urbanistica ed economia, ma soprattutto fu con Giorgio Ruffolo l’ispiratore di quella stagione della programmazione, che negli anni ’60 del secolo scorso espresse uno dei momenti migliori del riformismo socialista italiano.
Il saggio pubblicato postumo dalla casa editrice della Luiss si intitola “Il privato collettivo”, sottotitolo: “appunti su ciò che è vivo del socialismo”, ed è curato da Nicola Acocella e Piero Schiavello.
Nella prefazione, Giuliano Amato ricorda che Archibugi e Ruffolo furono tra i primi a cogliere la rilevanza politica del cosiddetto terzo settore, di quella cittadinanza attiva che si esprime non solo nel voto ma nella condivisione di responsabilità sociali. Lo scambio non mercantile, lo sviluppo dell’Economia associativa che non ha nel profitto il suo scopo, sono la dimostrazione che c’è più socialismo nella realtà oggi, pur in presenza di un pensiero debole, di quanto ce ne fosse all’inizio del secolo scorso, quando ad essere forte era solo il pensiero mentre la realtà andava da tutt’altra parte. Le istituzioni non profit attive in Italia sono più di 360 mila. Sono loro quel privato collettivo di cui parla Archibugi, e se la sinistra cerca un’identità forse lì la può trovare.

(© 9Colonne - citare la fonte)