di Paolo Pagliaro
Gli ultimi episodi sono avvenuti a Catania, dove ha ceduto il tetto della cancelleria del gip, e a Bari dove c’è stato un crollo nell’aula della Corte d’Appello. Ma altrove le cose non vanno meglio, tanto che l’associazione nazionale magistrati ha sentito il bisogno di pubblicare un dossier sul degrado dell’edilizia giudiziaria.
Documentate da 500 fotografie. ci sono testimonianze raccolte in tutta Italia. A Roma il presidente del Tribunale, Roberto Reali fa presente che l’archivio di stato civile è inagibile dal 2015 ed è incustodito. Mentre nell’aula Bunker di Rebibbia quando piove ci si bagna. Ad Alessandria dietro gli scranni dei giudici sono ammassati sedie, cartoni e vecchi televisori. A Biella si amministra la giustizia tra centinaia di cavi volanti. A Paola l’ascensore è precipitato nel vuoto.
In questo contesto, e in attesa che il piano di investimenti previsto nel Pnrr dia i suoi frutti, spicca il mezzo miracolo di Catanzaro, dove la scorsa settimana è stata inaugurata la nuova sede della Procura della Repubblica. Miracolo è la parola usata dal nuovo Guardasigilli Carlo Nordio, che era presente alla cerimonia, per riassumere l’impresa del procuratore Nicola Gratteri, promotore e regista di un’operazione immobiliare che – grazie al restauro di un edificio del Quattrocento , da tempo in stato d’abbandono – non solo consentirà a tutti di lavorare in condizioni finalmente dignitose, ma farà risparmiare allo Stato un milione all’anno di affitti. “A Venezia – ha detto l’ex procuratore Nordio - abbiamo atteso 20 anni per avere una cittadella giudiziaria, oggi il Sud è un esempio di efficienza”.