di Paolo Pagliaro
Da gennaio la variante Omicron del coronavirus, giudicata inoffensiva, ha ucciso 44mila italiani, in larga parte sopra i 70 anni, immunocompromessi e non vaccinati. Questo spiega perché il ministero della Salute abbia deciso di promuovere con una nuova campagna - che partirà domani - sia il vaccino anti Covid che quello contro l'influenza, entrambi snobbati da chi avrebbe invece bisogno di proteggersi.
La campagna prende il via mentre dagli Stati Uniti arriva la notizia di un importante contibuto italiano al miglioramento della nuova generazione di vaccini anti-Covid. Ricercatori dell’Università dell’Aquila, del Monzino di Milano e di Dompé farmaceutici, con i colleghi di due università americane, hanno pubblicato uno studio che promette importanti progressi nella riduzione dei possibili effetti collaterali dei vaccini, in particolare eliminando i rischi di coagulopatie.
La ricerca, che appare oggi su Science Advances, nasce anche dagli investimenti di Dompè nell’innovazione tecnologica. La piattaforma proprietaria, che combina intelligenza artificiale e supercalcolo, aveva già fatto dell’azienda milanese il capofila di un progetto di risposta rapida al Covid-19 con 30 partner di sette Paesi. Una vocazione destinata a rafforzarsi visto che in questi giorni Dompé è diventato il primo utente privato di Leonardo, il 4° supercomputer più potente del mondo inaugurato da Cineca a Bologna.
Alla voce innovazione va registrata poi una seconda notizia in arrivo dagli Stati Uniti, dove è entrata in fase due la sperimentazione clinica di una molecola che riduce i danni provocati dall’alcolismo. Anche in questo caso la ricetta viene dall’Italia, per la precisione da TES Pharma, boutique biotecnologica creata da Roberto Pellicciari alle porte di Perugia. Qui 25 giovani ricercatori creano le basi scientifiche sulle quali le industrie costruiscono i farmaci. E danno così una mano a farci restare un paese competitivo.