Si parla tanto della fuga dei cervelli, di quel fenomeno molto italiano, che vede le eccellenze del nostro mondo scientifico andare a cercare coattamente fortuna altrove, perché qui di fortuna non ce n'è. Ma molto meno si discute della scomparsa dei cervelli, di quei geni, cioè, di cui a un certo punto non se ne è saputo più nulla, come nel caso del fisico Ettore Majorana. Le più recenti generazioni in gran parte ne hanno avuto notizia sentendo una canzone pop ma d'autore, quella in cui Franco Battiato canta: "Mi piacciono le scelte radicali/la morte consapevole che si auto impose Socrate/ e la scomparsa misteriosa e unica di Majorana". Il brano si chiama Che cosa resterà di me. Segue un elenco di altre rarità del genio umano degne di nota per il cantautore siciliano, ma il doppio aggettivo, "misterioso" e "unico", resta attaccato a Majorana come con la colla alla memoria. La scomparsa di Majorana, prima di Battiato ha attirato un altro siciliano: Leonardo Sciascia, che al giallo della sua sparizione nel 1975 dedica un libro. E' quella che oggi chiameremo una docu-fiction, simile ad alcune puntate di Blu Notte di Carlo Lucarelli. Sciascia raccoglie le notizie lacunose sul fatto, le dichiarazioni di persone vicine allo scienziato e le rielabora a modo suo. Ne esce il Majorana di Sciascia, e ne esce anche un ritratto simbolico della sua vicenda umana, nella quale l'uscita di scena supera in clamore le gesta in vita. Di Majorana tutti sanno che le circostanze della sua morte non sono mai state chiarite, ma non tutti sanno cosa ha scoperto, quali meriti scientifici abbia avuto. "La scienza, come la poesia, si sa che sta a un passo dalla follia", scriveva l'autore de "Il giorno della civetta", offrendo un quadro lirico ma anche un indizio delle caratteristiche di Majorana. Infatti c'è nella sua opera l'una e l'altra, poesia e follia. Se ci si rivolge alle fonti facilmente consultabili in rete, viene fuori che il maggior contributo scientifico di Ettore Majorana proviene dalla seconda fase della sua produzione che comprende tre lavori: il lavoro sulle forze nucleari oggi dette alla Majorana, il lavoro sulle particelle di momento intrinseco arbitrario e il lavoro sulla teoria simmetrica dell'elettrone e del positrone. Esiste anche una equazione di Majorana. Insomma, non è unicamente lo scienziato che ha avuto una fine oscura, ovviamente, ma quella ha oscurato i suoi meriti guadagnati sul campo. Le enciclopedie diffuse su internet portano anche un altro aneddoto con cui forse sarebbe meglio ricordarlo: pare abbia calcolato la probabilità che da una determinata coppia nasca un figlio maschio. Ne nascessero altri come il catanese Majorana.
(© 9Colonne - citare la fonte)