di Paolo Pagliaro
Il settore dei trasporti in Italia produce circa un quarto delle emissioni totali di gas a effetto serra e il 30% delle emissioni di Co2. Il 90% dell’inquinamento è attribuibile al trasporto stradale, il resto viene dalle navi e dal trasporto aereo.
Questo per dire che è una buona notizia quella che arriva da Cuneo, dove stamane il gruppo Lannutti, un colosso nel settore della logistica, con un parco di 3.500 veicoli, ha presentato il suo primo autotreno elettrico. E’ prodotto dalla Volvo e verrà utilizzato per trasportare il materiale in uscita dall’impianto della Agc, che nella città piemontese lavora il vetro destinato al settore edilizio italiano ed è partner del progetto di logistica green. Il tir ha un’autonomia di circa 350 chilometri e ha prestazioni che non fanno rimpiangere quelle dei suoi parenti a gasolio.
Notizie di riconversione ecologica arrivano anche dal trasporto aereo. Un dossier dell’Università di Bergamo dà conto degli investimenti in corso negli aeroporti italiani per ridurre le emissioni. Impianti fotovoltaici, veicoli elettrici e stazioni di ricarica, efficientamento degli edifici, interventi di mitigazione ambientale sono costati già 750 milioni. Per i rifornimenti, a Linate Sea ha sperimentato per prima un carburante a basso impatto. Assaeroporti stima che gli investimenti finali per decarbonizzazione e digitalizzazione ammonteranno a circa 1 miliardo e 100 milioni. Una cifra importante per un settore che non si è ancora ripreso dalle conseguenze dei due anni di stop forzato a causa della pandemia e che, come altri comparti produttivi, chiede più attenzione da parte del governo.
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