di Paolo Pagliaro
L’Ufficio parlamentare di bilancio è un organismo indipendente incaricato di garantire le trasparenza e l’affidabilità dei conti pubblici. Come accade alla Banca d’Italia e agli altri organi di vigilanza, talvolta mette in risalto gli effetti negativi delle scelte di governo. E’ accaduto in passato con i governi di centrosinistra, accade oggi con la prima manovra firmata Meloni.
Sentita in commissione, la presidente dell’Ufficio, Lilia Cavallari, ha detto cose molto preoccupanti, in particolare per quanto riguarda la Sanità. Ha detto che la carenza di personale assume oggi i contorni di un’emergenza nazionale e che il problema riguarda soprattutto gli infermieri e alcune categorie di medici, tra cui anestesisti e specialisti di emergenza-urgenza. Ha detto anche che la situazione dei servizi di pronto soccorso è ormai difficilmente sostenibile. Nel caso dei medici, le remunerazioni non sono state adeguate nel tempo e l’indennità per il pronto soccorso non viene ancora corrisposta, mentre si diffondono forme contrattuali diverse dal lavoro dipendente, mediate da cooperative, con aumenti dei costi e un impatto sfavorevole sull’organizzazione dei servizi. La professoressa Cavallari ha osservato anche che l’estensione del regime forfettario per i lavoratori autonomi, cioè la flat tax, finirà con l’incentivare la professione nel privato ai danni di quella nelle corsie degli ospedali.
A fronte di questo progressivo degrado della sanità pubblica, nell’orizzonte della programmazione finanziaria triennale non è contemplato un potenziamento del sistema . La spesa si ridurrà fino al 6,1 per cento del PIL nel 2025, un valore inferiore anche rispetto al periodo pre-Covid, quando era del 6,4. Ma soprattutto sempre più distante dalla media degli altri paesi europei, che per la sanità spendono il 7,9 per cento della ricchezza che producono.