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Gino Bartali e la shoah: il campione che salvò gli ebrei

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Gino Bartali e la shoah: il campione che salvò gli ebrei

In occasione del Giorno della Memoria, in ricordo delle vittime dell’Olocausto, Aili McConnon autrice del libro “La strada del coraggio. Gino Bartali, eroe silenzioso”, condividerà la storia ispiratrice del leggendario ciclista Gino Bartali, vincitore del Tour de France e che, tra le sue vittorie, ha segretamente aiutato la resistenza italiana durante la seconda guerra mondiale. L’evento, organizzato dall’Istituto italiano di cultura di Montreal, avrà luogo mercoledì 25 gennaio alle ore 18.30 presso l’IIC. Durante il biennio fratricida del Novecento italiano, tra il 1943 e il 1944, Gino Bartali percorre decine di volte il tragitto Firenze-Assisi in sella a una bicicletta che nasconde nel telaio fotografie e documenti di identità contraffatti. Per gli ebrei rintanati nei conventi dell'Umbria e della Toscana, quel carico rappresenta l'unica possibilità di salvezza dalla persecuzione nazifascista. Ed è proprio a loro che è destinato, grazie all'attivismo di una rete di soccorso clandestina orchestrata dal cardinale Elia Dalla Costa, amico e guida spirituale di Bartali, allo scopo di favorire l'espatrio degli antifascisti. Negli stessi mesi Gino - al pari dei suoi colleghi costretto all'inattività dalla guerra, dopo aver vinto il Tour de France a soli ventiquattro anni - offre protezione a una famiglia ebrea, i Goldenberg, nascondendola in una cantina.


(© 9Colonne - citare la fonte)