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GAS, DESCALZI: L’ITALIA
PUO’ DIVENTARE UN HUB

“Con il conflitto in Ucraina tutti hanno aperto gli occhi sul fatto che in Europa non avevamo un piano di sicurezza energetica, siamo un enorme mercato ma non abbiamo mai avuto energia sufficiente prodotta nell'Unione europea, come avere una Ferrar in garage e scoprire di essere senza benzina”. Così al Corriere della Sera l’amministratore delegato dell'Eni Claudio Descalzi, recatosi ad Algeri insieme a Giorgia Meloni per concludere alcuni accordi con la compagnia locale Sonatrach. Per Descalzi l'ambizione di trasformare la Penisola in un hub è realistica: “Il nostro Paese ha caratteristiche geografiche, logistiche e infrastrutturali uniche, e siamo gli unici ad avere una connessione via gasdotto con l'Algeria, che ha una capacità di 36 miliardi di metri cubi, ancora sottoutilizzata, una connessione via gasdotto con la Libia che ha una capacità di 12 o 13 miliardi di metri cubi e che può salire anche di parecchi miliardi, poi abbiamo íl Gnl dell'Egitto e tutti gli altri Paesi africani con cui lavoriamo. Oltre al Tap. Anche questa rete ci ha consentito di rimpiazzare finora ad oggi almeno metà del gas russo”. Ma c'è anche un altro aspetto, e sono gli investimenti da fare: “In un tempo non lungo avremo tutto il gas necessario alla nostra autonomia, ma dobbiamo guardare anche alle infrastrutture. I rigassificatori in un primo momento saranno al Nord, poi potranno essere fatti anche al Sud. Al momento, per flussi del gas dal Sud esiste un collo di bottiglia fra la Campania, il Molise e l'Abruzzo. Snam ha già lanciato un piano di espansione che è necessario al progetto di un hub”. In ogni caso, afferma Descalzi, “Sono positivo, continuando così nell'inverno 2024 azzeriamo la dipendenza dalla Russia”. (24 GEN - deg)

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