di Paolo Pagliaro
In assenza del personale in grado di attuarlo, il Piano nazionale di ripresa rischia di risolversi in un fallimento. Nel giro di 24 ore l’allarme è risuonato due volte. Ieri la Fondazione con il Sud ha presentato uno studio realizzato da Gianfranco Viesti da cui risulta che il personale dei Comuni negli ultimi anni si è ridotto del 27% con un dinamica che diventa disastrosa nel Mezzogiorno: a Napoli i dipendenti comunali sono diminuiti del 50% e lì, così come a Bari, ora il loro numero in rapporto alla popolazione è circa la metà che a Firenze e Bologna. Lo studio sfata i luoghi comuni sulla sovrabbondanza di dipendenti pubblici al Sud e segnala come sia necessario correre subito ai ripari per affrontare la sfida dei fondi europei potendo contare sul personale capace di spenderli
Il secondo allarme riguarda il sistema giudiziario. Anche in questo caso per le carenze di organico difficilmente potremo onorare gli impegni presi con il Pnrr. Stamane il primo presidente della Corte di Cassazione, Pietro Curzio, ha ricordato che nelle cancellerie un quarto dei posti risulta scoperto. Altrettanto gravi sono i problemi di carenza dei magistrati: ne mancano 1.458, il 14% dell’organico previsto. Anche così si spiega perché in Italia i tempi della giustizia continuano a essere irragionevolmente lunghi , cosa che ci è costata diverse condanne da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo. La situazione avrebbe dovuto migliorare con l’assunzione di 8.000 addetti all'Ufficio per il processo, ma si tratta tuttavia di assunzioni a tempo determinato, il che – ha spiegato Curzio - sta dando luogo a molte dimissioni man mano che i neoassunti trovano lavori con migliori prospettive di durata.