Le indagini sul cadavere violentato ritrovato un anno fa sul monte Parodi (La Spezia) per recuperare la droga avvolta in ovuli contenuta nello stomaco, hanno portato nei giorni scorsi all’arresto di quattro uomini accusati di detenzione e spaccio di cocaina, vilipendio e occultamento di cadavere. Il corriere era deceduto per intossicazione acuta da cocaina a causa della rottura di alcuni degli ovuli contenenti lo stupefacente che aveva ingerito per il trasporto. Per recuperare i restanti ovuli con la cocaina si era proceduto, quindi, a squarciare il ventre; un fatto che in Italia mi pare non abbia precedenti.
In Colombia, invece, si sono annotati, negli anni, diversi casi di ovulatori, in attesa di imbarcarsi su aerei diretti in Europa o USA, morti per la rottura nello stomaco degli ovuli contenenti cocaina (in un paio di circostanze, anni fa, ho assistito, a Bogotà, su invito della Polizia Antinarcoticos, ad una di queste ispezioni cadaveriche, dove ai due narcocorrieri deceduti era stato praticato un grosso foro nella pancia per recuperare il “prezioso” carico, con un rudimentale tubo metallico).
In Italia, in questo scorcio di 2023, sono stati già almeno cinque gli “ovulatori” arrestati dalle forze di polizia in ambito aeroportuale e ferroviario e in due casi ( nigeriani i corrieri) lo stupefacente era eroina. Un “lavoro” rischiosissimo per il quale, da anni ormai, in Colombia si addestrano i “contrabbandieri” con master della durata di almeno un mese, con diete, esercizi fisici per rinforzare i muscoli addominali e psicoterapia per trasportare nello stomaco gli ovuli di droga.
La bocca dello stomaco si abitua ad accogliere gli ovuli di cocaina con l’introduzione di acini d’uva, piccole salsicce e pezzi di carota interi o capsule di latte in polvere. Alla fine del corso questi narco-corrieri ( conosciuti con il termine anglosassone di body packers o higher angels), ricevono un bel mucchio di ovuli di cocaina nello stomaco (fino a 2-3 kg.) ed un biglietto aereo per il paese di destinazione. Di norma i più bravi del corso arrivano in Europa mentre alle “matricole” sono riservate le destinazioni interne al Sudamerica e negli Usa.
Tra i consigli che vengono dati quello di non consumare cibo in aereo, pur simulando di farlo, perché gli equipaggi degli aerei devono segnalare i passeggeri sospetti. Le simulazioni prima della partenza servono a mantenere la calma nel caso di controlli della polizia. I narcotrafficanti reclutano persone di qualsiasi genere, razza, condizione sociale e livello culturale. Per ciascuno di questi viaggi gli “ovulatori” guadagnano in media intorno ai 2mila dollari.
Per il microtraffico sono stati impiegati persino dei minori. In genere, tuttavia, i corrieri hanno una corporatura alta e robusta in quanto i loro organismi hanno una maggiore “capienza”: una media dai 70 ai cento ovuli che vengono confezionati con un paio di tecniche consolidate tra cui quella di riporre la cocaina cloridrato in polvere (circa 10 grammi) in un sacchetto di polietilene sottile avvolto, poi, con alcuni strati di nastro adesivo plasticato in modo da ottenere una forma allungata. Questi “pacchetti” possono essere introdotti nel tubo digerente per via orale e in questo caso sono di piccole dimensioni ( 8 cm.) e più numerosi, oppure possono essere assunti per via rettale ed in questo caso sono spinti, anche con movimenti diaframmatici, verso i tratti prossimali del grosso intestino al fine di renderne impossibile l’individuazione attraverso l’esplorazione rettale. In diversi casi ai body packer sono stati somministrati stupefacenti o altri farmaci che inibiscono la peristalsi.
Non sono mancati casi di localizzazione vaginale o addirittura nel condotto uditivo esterno di involucri contenenti cocaina. Un “mestiere”, dunque, particolarmente rischioso questo degli “ovulatori” in quanto la rottura degli involucri può causare gravissime complicazioni come l’’occlusione intestinale e persino la morte in caso di intossicazione acuta da cocaina.