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Oscar 2012: Ferretti-Lo Schiavo, arriva la terza statuetta

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Oscar 2012: Ferretti-Lo Schiavo, arriva la terza statuetta

(27 feb) - La grande notte degli Oscar non regala sorprese: "The artist", il film muto di Michel Hazanavicius, da tutti etichettato come ‘rivelazione dell'anno', fa incetta di statuette portando a casa quelle per il migliore film, migliore regia, migliore attore protagonista (Jean Dujardin), migliore colonna sonora originale (Ludovic Bource) e migliori costumi (Mark Bridges). Un successo per certi versi annunciato e che lascia a bocca (quasi) asciutta il più noto Martin Scorsese che per il suo "Hugo Cabret" riesce a conquistare "soltanto" gli oscar per la migliore fotografia, migliore sonoro, migliore mixaggio dei suoni, effetti speciali visivi. E poi un altro premio ancora che, per l'Italia e per il cinema del Belpaese, rappresenta l'ennesimo traguardo di prestigio in un mondo dominato dai colossal di Hollywood. A "Hugo Cabret" è andato anche l'Oscar per la migliore scenografia assegnato agli italianissimi Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, rispettivamente production designer e set decorator del film. Per loro, che sono coppia affiatata anche nella vita privata, si tratta della terza statuetta conquistata, dopo quelle già in bacheca per la scenografia di The Aviator (2005) e Sweeney Todd (2008). (Ram)


SCHEDA / FERRETTI, IL FEDELISSIMO DI PASOLINI, FELLINI E SCORSESE
Nato 69 anni fa a Macerata, Dante Ferretti è considerato tra i migliori scenografi viventi. Avvicinatosi subito dopo il liceo al mondo del cinema, Ferretti ha prima collaborato come assistente
dello scenografo Luigi Scaccianoce nella lavorazione di alcuni film di Pier Paolo Pasolini quali "Il Vangelo secondo Matteo" (1964), "Uccellacci e uccellini" (1966), "Edipo re" (1967). E sempre per Pasolini ha firmato "Medea" (1969) e "Salò o le 120 giornate di Sodoma" (1975). Negli anni successivi è stato al fianco di Federico Fellini per cinque film, da "Prova d'orchestra" (1979) fino a "La voce della luna" (1990), collaborando anche con icone del calibro di Marco Bellocchio, Elio Petri, Sergio Citti, Ettore Scola e Franco Zeffirelli. Nel 1993, con "L'età dell'innocenza", la prima firma a un film di Scorsese.


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