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Assegno unico, Roccella: lo difenderemo, abbiamo puntato su famiglie

Roma, 17 mar - A sostegno della famiglia "abbiamo cominciato con un passo significativo già nella nelle di bilancio, appena insediati, pur avendo pochissimo spazio dal punto di vista delle risorse, è anche pochissimo tempo. Abbiamo investito 1,5 miliardi sulla famiglia, una cifra che a mia memoria non ha molti precedenti. E questo lo abbiamo fatto in una condizione di difficoltà e di insediamento appena avvenuto. Certamente andremo avanti. Adesso si tratta di difendere l'assegno unico, che il provvedimento ha qualche problema con l'UE. Quindi si tratta eventualmente di difenderlo e correggerlo, di implementare le risorse impegnate sulla famiglia. Nella riforma fiscale abbiamo inserito il criterio della famiglia come il primo fra i criteri su cui dobbiamo impegnarci". Così Eugenia Maria Roccella, ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, a margine dell'Assemblea generale del Forum delle Associazioni Familiari. Sulla questione dei figli di coppie gay, il ministro ha spiegato che "Il problema non è quello dei figli che ovviamente noi difendiamo e vogliamo tutelare in qualunque condizione. Il problema è quello della maternità surrogata, definita utero in affitto", aggiungendo che si tratta di "una compravendita della maternità, del corpo femminile, sfruttando una situazione di povertà, tralaltro con connotazioni razziste, perché vorrei ricordare che gli ovociti delle donne di colore valgono più o meno la metà". "Ricorrendo all'utero in affitto, che in Italia è reato chi lo fa programma un figlio senza un genitore - continua - si tratta ovviamente di donne in condizione di bisogno". Non è mancata, infine, una sua considerazione sulla situazione delle donne vittime di violenza: "Stiamo agendo anche sulla legge sulla violenza contro le donne, vogliamo fare alcune correzioni. Abbiamo incrementato di un terzo i fondi per i centri antiviolenza - sottolinea Roccella - nella riforma fiscale il criterio dei figli e della famiglia è il primo, quindi non l'abbiamo affatto archiviato". (PO / gci) ////

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