lo abbiamo fatto con interpellanze urgenti, con richieste di audizioni, con informative, e purtroppo non sempre abbiamo avuto risposte: faccio notare che il ministro Salvini non ha ritenuto ancora di venire a rendere l'informativa che noi tutti abbiamo chiesto. Oggi siamo di fronte alla richiesta di accesso civico agli atti: siamo costretti a farlo perché vogliamo avere tutte le informazioni" su quello che è accaduto a Cutro "ma lo vogliamo proprio perché riteniamo che questa vicenda non debba assolutamente ripetersi e che ci sia chiarezza sulla catena di comando". Così la capogruppo del Pd Debora Serracchiani, nella conferenza stampa per illustrare la richiesta di accesso civico alle informazioni e ai documenti amministrativi relativi al naufragio di Cutro del 26 febbraio scorso. Naufragio al quale il governo ha risposto con un decreto "che non affronta assolutamente il tema dell'immigrazione, parla di decreto flussi quando qui stiamo parlando di profughi che avrebbero avuto un altro di tipo di accesso", attraverso i corridoi umanitari: "va modificata la legge italiana, va modificata la Bossi-Fini che oggi non consente accessi regolari e di avere quella formazione e accesso al mercato del lavoro che queste persone chiedono, ma soprattutto non consente all'Italia di essere presente e fare il proprio lavoro in Europa". Serracchiani chiede alla premier Meloni "di non mettersi dalla parte di quelli che l'immigrazione vogliano che diventi un problema solo italiano, come l'Ungheria. Se vuole battere i pugni lo faccia sul tavolo giusto, con la presidente Von der Leyen e con gli altri paesi europei, e faccia capire che non è un tema solo europeo ma comunitario. Il che significa non solo mettere soldi, ma anche iniziative come fu Mare Nostrum che servano non solo per il salvataggio ma per evitare che diventi un tema solo italiano e di quei poveretti che muoiono in mare".
(PO / Sis)