L’esperienza nazionale dei Comuni trentini “amici della famiglia” arriva a Roma. Si è svolto il 29 marzo alla Pontificia Università della Santa Croce l’evento promosso dalla terra dove tutto è iniziato, la Provincia autonoma di Trento, pioniere in Italia nella costruzione delle prime politiche familiari. Tra le autorità presenti il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, e il ministro della famiglia, natalità e pari opportunità Eugenia Maria Roccella. “Se cresce la famiglia, cresce il territorio, il welfare, la coesione sociale e l’economia”, ha dichiarato Fugatti mentre Roccella ha sottolineato l’importanza di riportare il tema della famiglia al centro del dibattito pubblico. Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, ha sottolineato che “la famiglia non è un problema o un retaggio del passato, ma il pilastro della società, garanzia di prosperità e di futuro” mentre secondo Lauro Tisi, vescovo Arcidiocesi di Trento “L’elemento qualificante che caratterizza l’esperienza dei ‘Comuni amici della famiglia’ è l’aver individuato come la famiglia non è mai un costo o un problema ma è una risorsa”. Sui punti di forza del processo “Comune amico della famiglia” è intervenuto il dirigente generale dell’Agenzia per la coesione sociale della Provincia autonoma di Trento, Luciano Malfer, il quale ha affermato che “i comuni vocati alle politiche per la famiglia sono un modello di eccellenza nazionale e sono oltre 150 in tutta Italia, distribuiti in 11 regioni”. Il congresso, nella sua seconda sessione, ha dato la parola ai comuni che, per primi, in ciascuna delle 11 regioni italiane coinvolte, hanno creduto nel valore dei percorsi a sostegno delle famiglie e hanno ottenuto la certificazione di “Comune amico della famiglia”. Un evento che segna un importante traguardo per la filiera delle politiche familiari made in Trentino, che operano in provincia da oltre dieci anni. (red – 30 mar)