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direttore Paolo Pagliaro

ZAKI: SUI MIGRANTI
L’ITALIA E’ INQUIETANTE

“L'unica cosa che volevo fare con quell'articolo era mettere in evidenza la vita di una minoranza nel mio Paese. Quando il mio caso è diventato virale, la mia esistenza è cambiata e io, che mi interessavo ai diritti degli altri, ho visto negati i miei”. Così Patrick Zaki in un’intervista a The Post Internazionale. “Qui in Egitto - spiega - le persone conoscono la mia storia, ma in carcere ci sono centinaia di attivisti che non hanno avuto la mia fortuna. Molti egiziani credono che questi siano dentro perché, incoraggiati dai Paesi europei e dagli Stati Uniti, in realtà sostengano gruppi di terroristi. Tutelare le minoranze, come quella religiosa o quella gender, non è una delle preoccupazioni centrali della cultura egiziana. Per fortuna ci sono delle persone che scelgono ogni giorno di sostenermi. Sento molto forte il supporto dei copti del mio Paese. Ma non è sempre stato così”. In che senso? “All'inizio, quando mi occupavo di minoranze, chi mi stava vicino mi diceva di smetterla. Con il tempo però hanno capito. E adesso sono i primi che mi sostengono perché hanno compreso quanto sia importante che tutti gli esseri umani siano rispettati nel medesimo modo». Lei in Italia è diventato un simbolo per il sostegno dei diritti umani”. Come le sembra l'Italia vista da qui? “lo sono arrivato in Italia da arabo, da africano, ma in modo privilegiato. Credo però che tutti debbano avere il medesimo diritto di inseguire il proprio sogno, e di farlo in sicurezza. È per questo che spero presto di poter tornare a Bologna. Voglio restituire all'Italia tutto l'affetto e il sostegno che mi ha regalato in questi anni”. Parla quasi da politico. . . “Se diventare un politico mi darà la possibilità di migliorare la vita delle minoranze e migliorare la situazione dei diritti umani, lo farò. Sono prima di tutto un attivista e questa è la mia passione”. Cosa ne pensa della politica attuale del Governo in Italia? “La politica del nuovo governo nei confronti dei migranti è inquietante. È necessario lavorare di più per trovare soluzioni adeguate. Solo chi non ha speranza, si imbarca in mare aperto. Oggi l'Italia è uno dei luoghi più semplici da raggiungere per chi cerca una via di fuga. Fermare l'immigrazione è impossibile. Bisogna invece cercare una soluzione. E poi bisogna dire che le persone di colore, e parlo in prima persona, spesso sono discriminate”. (31 MAR - deg)

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