di Paolo Pagliaro
C’è un bisogno disperato di politica per la gente comune, scrivono su EticaEconomia Marcello Basili e Maurizio Franzini, prendendo in esame il funzionamento di alcuni servizi essenziali. Fanno l’esempio del diritto alla casa che - nonostante gli italiani siano un popolo di proprietari - per oltre 5 milioni di famiglie significa la capacità e sempre più spesso l’impossibilità di pagare un affitto. Fanno l’esempio dei libri di testo e degli altri costi per l’istruzione, che per le famiglie numerose e non abbienti sono insostenibili. Fanno infine l’esempio dei vari bonus edilizi, che hanno finito per finanziare i benestanti anziché migliorare le condizioni di scuole e ospedali.
Della politica che abbiamo e di quella che ci manca parla anche Chiara Albanese in un libro pubblicato da Vallardi con la prefazione di Francesco Costa. Come corrispondente di Bloomberg, Albanese normalmente racconta la politica italiana agli stranieri, e con la stessa chiarezza “That’s Politica” la decodifica ora per gli italiani. Spiega ad esempio perché il governo guidato da Mario Draghi, sostenuto dalla Lega, ha potuto estendere il numero di immigrati regolari da accogliere in Italia, apparentemente senza che ne nascesse un problema politico. O perché Giuseppe Conte è stato indicato come possibile leader dei progressisti dopo aver guidato quello che allora era il governo più di destra della storia repubblicana.
Albanese mostra anche quanto la politica possa avere effetti concreti sulla vita di ogni famiglia, a cominciare dalla sua che - per quanto arcobaleno - è anch’essa un tassello di base della società, e si combina con gli altri per creare una comunità unita da responsabilità, diritti e doveri. Cosa che oggi viene messa in discussione da chi ha scelto di tutelare le idee piuttosto che le persone.