Agrigento, capoluogo dell'omonimo libero consorzio comunale siciliano, è la celebre "Città dei templi", custode di numerosi templi dorici sopravvissuti fin dai tempi antichi. Si tratta della Valle dei Templi, dal 1997 inserita tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Parte dei reperti ritrovati nella Valle sono oggi esposti nel Museo Archeologico Regionale. Accanto al museo, la medievale Chiesa di San Nicola conserva il Sarcofago di Fedra, tra le massime espressioni della scultura romana in Sicilia. La visita alla città può iniziare da via Atenea e dal panoramico Viale della Vittoria, da cui si domina la Valle dei Templi e il mare, magari gustando il famoso gelato pecorino. Imperdibile la Cattedrale di San Gerlando, fondata intorno alla fine dell'XI secolo dal vescovo Gerlando, in stile normanno-gotico, con accanto l'incompiuto campanile del XV secolo. L'edificio conserva al suo interno il Tesoro della Cattedrale, particolarmente ricco di opere d'arte. Si prosegue con la Chiesa di Santa Maria dei Greci (XII secolo) e l'Abbazia di Santo Spirito (1260), nel più antico quartiere della città medioevale. Altro luogo imperdibile è la settecentesca Casa di Pirandello, in contrada Caos, un altopiano a strapiombo sul mare tra ulivi e querce. Le sue stanze ospitano una vasta collezione di fotografie, recensioni, onorificenze, prime edizioni di libri autografati, quadri d'autore dedicati all'autore e locandine delle sue opere più famose rappresentate nei teatri di tutto il mondo. Per rilassarsi al termine della visita, infine, ci si può riposare nel Giardino della Kolymbetra oppure sulle spiagge che si estendono da Marina di Licata, passando per Punta Bianca, fino alla più mondana San Leone. La lunga storia di Agrigento si riflette anche nelle sue radici culturali. Nonostante il patrono ufficiale della città sia San Gerlando, è san Calogero la festività più attesa, celebrato nelle prime due domeniche di luglio, con relativa processione accompagnata dalle note della marcia "La Zingarella". Altro appuntamento imperdibile è la Sagra del Mandorlo in Fiore, che nasce nel 1934 dall'idea del conte Alfonso Gaetani di Naro, per promuovere i prodotti tipici agrigentini, e che si tiene ogni anno a inizio marzo. Tanti i piatti tipici le cui ricette si tramandano da generazioni, che rispecchiano sia l'anima costiera che quella montana di Agrigento: "maccu" di fave, una zuppa di origine contadina; i cavatelli al cartoccio, preparati con le melanzane; la minestra di San Giuseppe con fave e legumi, nata da un'antica usanza religiosa che voleva che, nel giorno di San Giuseppe (19 marzo), si offrisse del cibo ai più poveri; la minestra "I Sicci", una zuppa di seppie spesso accompagnata da piselli; "taganu" o "Tianu di Aragona", solitamente preparato a Pasqua, con pasta condita con ragù, uova e formaggio per vari strati; sogliola alla saccense, aromatizzata con agrumi e cotta al forno con una speciale gratinatura; polpette di sarde; coniglio in agrodolce; la "stigghiola", street food a base di budella di agnello o di capretto; e "u pitaggiu", un contorno a base di fave, piselli e carciofi. Non resta che raggiungere Agrigento e lasciarsi conquistare dal suo fascino.
COME ARRIVARE: L'aeroporto di Palermo è il più vicino. Agrigento è servito da una propria stazione ferroviaria, facilmente raggiungibile da Palermo, Catania, Siracusa e Ragusa. In automobile da Messina (raggiunta con un traghetto da Villa San Giovanni): prendere A20/E90, seguire A18 e A19/E932 in direzione di Ponte Valle del Salso/SS 640 a Villarosa, continuare su SS 640, guidare in direzione di Agrigento.
ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Sulla costa, sono da vedere Porto Empedocle, Realmonte e la Scala dei Turchi. Verso l'entroterra, invece, è da vedere il centro storico di Caltanissetta.
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