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direttore Paolo Pagliaro

Un po’ di memoria
per il 25 Aprile

Un po’ di memoria <br> per il 25 Aprile

di Paolo Pagliaro

Chiarelettere ha pubblicato un libro - titolo: “Un autunno d’agosto” - da consigliare a un ragazzo che volesse sapere cosa si celebra domani, festa della liberazione. Scritto da Agnese Pini, racconta la guerra partigiana e le rappresaglie dei nazifascisti, in questo caso la mattanza avvenuta San Terenzo Monti, tra Liguria, Emilia e Toscana, dove vennero uccise 159 persone, in prevalenza donne e bambini. Era il pomeriggio del 19 agosto 1944 e la strage fu accompagnata dal suono di un organetto.

L’autrice – che oggi dirige i quotidiani La Nazione, il Resto del Carlino e il Giorno - quel 19 agosto perse la bisnonna mentre fu per una combinazione di scelta e caso se la nonna Iolanda sopravvisse e se dunque lei stessa oggi esiste.

Stragi analoghe, in quelle settimane, avvennero a Nozzano, 69 morti, a Sant’Anna di Stazzema, 560 morti. a Vinca, 162 morti, alla Certosa di Farneta, 12 morti, alle Fosse del Frigido, 159 morti, a Bergiola Foscalina, 72 morti., a Marzabotto, 770 morti . Sempre in maggioranza donne e bambini. A quasi tutti i massacri la 16a Divisione SS non partecipò da sola ma ricevette un aiuto, fondamentale, per la logistica e per la ferocia: quello degli italiani della Brigata nera Vittorio Ricciarelli. Si facevano chiamare «Mai Morti». Di loro, la nonna di Agnese raccontava che li distinguevi dai nazisti perché erano vestiti di nero, portavano una reticella sulla faccia per non farsi riconoscere e mentre ammazzavano e violentavano e bruciavano e torturavano, suonavano un organetto. Li comandava il colonnello Giulio Lodovici, che dopo la guerra visse tranquillo, e impunito. Tornarono presto in libertà anche i suoi uomini, accusati di crimini atroci e messi in salvo da amnistie, condoni e indulti. L’inchiesta-racconto di Agnese Pini ci restituisce ora un po’ di memoria, e di verità.

(© 9Colonne - citare la fonte)