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direttore Paolo Pagliaro

Cinquant’anni fa
le 150 ore…

Cinquant’anni fa <br> le 150 ore…

di Paolo Pagliaro

Cinquant’anni fa, nell’aprile del 1973, fu approvato uno storico contratto dei metalmeccanici. Tra le altre cose stabiliva  che ogni lavoratore avrebbe avuto 150 ore di permessi retribuiti per prendere la licenza elementare, o quella media, e in generale per accrescere  la propria culura. Ciascun operaio avrebbe dovuto però completare le ore sottratte al lavoro con altrettante ore sottratte al suo tempo libero,  portando il monte ore dedicate allo studio a un minimo di 300. L’idea era stata di Bruno Trentin , intellettuale e dirigente sidacale, che avava chiara l’importanza della formazione culturale e professionale costruita nella scuola. Ai corsi delle 150 ore parteciparono milioni di lavoratori, molti alla fine presero il diploma della scuola dell’obbligo.  

Oggi servirebbero altrettanta passione e lungimiranza per dare una prospettiva ai milioni di ragazzi tenuti ai margini di un mercato del lavoro che richiede competenze e qualifiche che loro non possiedono. Sarebbe importante, ad esempio, che finalmente decollassero  gli Istituti Tecnici Superiori, ora ribattezzati tecnologici e impreziositi dalla definizione di  Academy,  ma riservati a un drappello di 19 mila studenti, contro i 900 mila che im Germania frequentano gli analoghi corsi di formazione post-diploma, le Fachhochschulen. 
Per rilanciare l’istruzione tecnica l’anno scorso fu approvata una legge che però attende ancora i decreti attuativi. Anche perché non sono chiare le competenze,   rivendicate oltre che dalle Regioni anche da ministeri diversi: Istruzione, Università, Sviluppo Economico. Il rilancio degli Its, come quello degli asili nido, può contare su una dotazione miliardaria messa a disposizione dal Pnrr.  Ma come per gli asili nido, c’è il rischio che l’occasione vada perduta.  

 

(© 9Colonne - citare la fonte)