(13 mar) - E' stato un bambino prodigio e ora è uno dei più importanti esponenti di un nuovo genere musicale chiamato "Popera", un crossover di canzoni pop interpretate alla maniera classica. Vittorio Grigolo ha cominciato la sua carriera in tenera età, come solista al Coro della Cappella Sistina, e grazie alle sue capacità vocali si è immediatamente guadagnato il soprannome di "Pavarottino". Appena tredicenne ha diviso il palco proprio con Luciano Pavarotti - che ne ha individuato la brillante tecnica canora -, interpretando la parte del Pastorello nella Tosca di Puccini. Quella performance è stata l'inizio di una incredibile carriera, che lo ha portato al primo posto di Billboard nella graduatoria di musica classica e a esibirsi sui più importanti palchi internazionali, dal Metropolitan Opera di New York al Covent Garden di Londra. Proprio nella capitale britannica Grigolo si esibirà dal prossimo 30 marzo, proponendo il Rigoletto alla Royal Opera House, performance che poi sarà proiettata nei cinema londinesi il 17 aprile. Il cantante italiano è molto popolare all'estero, principalmente negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, dove vive: "Londra è un melting pot di artisti, è una continua fonte di ispirazione," racconta Grigolo. "E' molto importante per me, artisticamente parlando, vivere in questa città. Ho la costante sensazione che qui le cose succedano prima di altre città e c'è una spinta costante verso la novità, verso qualcosa di nuovo che possa portare ispirazione". Vittorio è un tenore agile, con dolcezza e brillantezza espressiva e una forte presenza scenica: "Sono a mio agio con il pubblico, - spiega - quando un'audience comincia ad applaudire non mi sento timido ma chiedo di più. Io ho sempre preferito comunicare con la musica per attrarre le persone e aiutarle a tirare fuori le proprie emozioni".
SCHEDA / IL BAMBINO PRODIGIO DELLA LIRICA
Nato ad Arezzo 34 anni fa ma cresciuto a Roma, Vittorio Grigolo ha recentemente conosciuto la fama internazionale con una rapida parabola ascendente: dopo essersi esibito a La Scala di Milano appena 23enne, sotto la direzione del maestro Riccardo Muti, ha cantato nei maggiori teatri d'opera del mondo. Il suo album di debutto "The Italian Tenor" (2010) lo ha portato al primo posto delle classifiche mondiali e il suo secondo lavoro "Arrivederci", pubblicato lo scorso autunno, ha confermato le premesse e lo ha consacrato come artista di livello internazionale.