di Paolo Pagliaro
Dopo aver decretato la fine dell’epidemia da Covid 19, l’Organizzazione Mondiale della sanità dichiara conclusa un’altra emergenza sanitaria pubblica, quella legata al Mpox, noto come vaiolo delle scimmie. Si tratta di un’infezione sviluppatasi un anno fa a partire da un ceppo africano. Dopo aver contagiato circa 100 mila persone in tutto il mondo , Italia compresa, è stata arginata dai vaccini. Una buona notizia anche perché la sua improvvisa comparsa nella primavera del 2022 aveva messo ulteriormente sotto pressione sistemi sanitari già in difficoltà dopo i tre anni di pandemia.
Con la fine formale delle emergenze. ora si tratta di mettere a frutto ciò che abbiamo imparato. Abbiamo imparato, ad esempio, che c’è un rapporto stretto tra la salute, l’ambiente, l’organizzazione sociale, gli stili di vita. Lo ha ricordato Silvio Brusaferro, prsidente dell’Istituto Superiore di Sanità, presentando questa mattina “La memoria del nemico”, una cronaca scientifica che si legge come un romanzo in cui Arnaldo D’Amico racconta la grande battaglia combattuta dall’umanità per la scoperta del sistema immunitario.
Alla presentazione c’era anche la storica Anna Foa, che al testo di D’Amico pubblicato dal Saggiatore riconosce il merito di aver raccontato i pregiudizi, l’ignoranza, il rifiuto del nuovo che hanno accompagnato il cammino della scienza. Mentre un altro relatore, il capo dell’agenzia delle Entrate Ernesto Ruffini, ha sostenuto che sì, i vaccini sono stati importanti, ma forse lo sono state di più le informazioni. All’Istituto Superiore di Sanità oggi si è parlato di Covid al passato, consapevoli però che occorre attrezzarsi pr il futuro.